India e Canada sono in crisi e cacciano i rispettivi diplomatici

Le “prove inconfutabili” di un violento omicidio nella comunità sikh sul territorio canadese mette in difficoltà i rapporti tra Ottawa e Nuova Dehli

Il Canada è la più grande democrazia del mondo come territorio, l’India la più grande democrazia del mondo come popolazione, e la passata appartenenza di entrambi i paesi all’Impero britannico ha creato tra loro molti legami. Ma ora tra Ottawa e New Delhi si è acceso uno scontro aspro, con l’espulsione di sei diplomatici a testa. All’origine c’è proprio uno di questi legami storici: la presenza in Canada di una forte comunità sikh, che è la seconda al mondo in cifre assolute, ma addirittura la prima in cifre relative. I 770 mila sikh del Canada rappresentano infatti il 2,12 per cento della popolazione, contro l’1,72 dei 20,8 milioni di sikh dell’India. È un sikh anche Jagmeet Singh, leader del New Democratic Party, che è il terzo partito del Canada. Ma molti sikh canadesi sono anche seguaci del movimento nazionalista che rivendica l’indipendenza del Punjab dall’India, e al quale appartenevano anche gli assassini di Indira Gandhi. Ed era un loro leader Hardeep Singh Nijjar, assassinato il 18 giugno 2023 in British Columbia da due pistoleri mascherati che gli spararono 34 colpi, dopo che nel 2020 il governo indiano ne aveva chiesta l’estradizione per terrorismo.

A maggio c’erano stati tre arresti, ora il governo di Justin Trudeau ha annunciato l’espulsione dei sei diplomatici indiani considerati collegati alla vicenda – tra loro, l’Alto commissario. Poco dopo, il ministero indiano degli Esteri ha annunciato l’espulsione di sei diplomatici canadesi, tra cui l’Alto commissario ad interim e il vice Alto commissario: devono andarsene entro sabato. Ha anche detto che “l’India si riserva il diritto di adottare ulteriori misure in risposta al sostegno del governo Trudeau all’estremismo, alla violenza e al separatismo contro l’India”. Stewart Wheeler, l’ambasciatore canadese espulso, ha detto che il suo governo ha condiviso “prove incredibili e inconfutabili di collegamenti tra agenti del governo indiano e l’omicidio di un cittadino canadese sul suolo canadese”. Ha aggiunto che l’India deve indagare sulle accuse e che il Canada “è disposto a collaborare”.

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