Minacce e omicidi, i dissidenti azeri sono in pericolo anche in Europa

Con Vidadi Isgandarli, arrivano a quattro gli oppositori politici del regime dell’Azerbaijan uccisi nel luogo scelto per l’esilio, dal 2021. Dopo un anno di carcere, aveva scelto la Francia per proteggersi dagli uomini di AliyevIl, che l’hanno sorpreso in mattinata, accoltellandolo quindici volte in silenzio, dopo un attento studio delle sue abitudini

Parigi. Hanno fatto irruzione nel suo appartamento a Mulhouse domenica mattina, mentre dormiva. Erano in tre, incappucciati. Lo hanno picchiato e accoltellato almeno quindici volte. Vidadi Isgandarli, 62 anni, dissidente del regime azero di Ilham Aliyev e rifugiato politico in Francia dal 2017, è riuscito a difendersi come poteva dai fendenti dei suoi aggressori, a farli scappare e a chiamare il fratello. “Ha urlato per chiedere aiuto. Gli assalitori si sono impauriti e sono fuggiti. Lo hanno lasciato per terra, perdeva molto sangue”, ha raccontato al Figaro Oktay Isgandarli, che ha subito chiamato i soccorsi. Ma non sono bastati. Ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Mulhouse, Vidadi Isgandarli è morto martedì mattina a causa delle gravi ferite riportate. “Vidadi ha dedicato tutta la sua vita alla politica, opponendosi all’attuale regime”, ha commentato Oktay Isgandarli, convinto che la morte del fratello sia legata alla sua figura di oppositore del regime e annunciando di aver sporto denuncia. E ancora: “Mio fratello era uno dei leader dell’opposizione azera in Europa. E’ un segnale per tutti gli attivisti che criticano il regime”. La procura di Mulhouse ha aperto un’inchiesta per omicidio, che è stata affidata al servizio regionale della polizia giudiziaria. “Come me, Vidadi Isgandarli era oggetto di minacce”, ha dichiarato al Monde il giornalista azero Ganimat Zahid, 61 anni, che vive a Strasburgo. “Lo conoscevo dalla fine degli anni Novanta e siamo rimasti molto vicini. E’ stato procuratore fino ai primi anni 2000, quando si è dimesso per impegnarsi nella difesa dei diritti umani”, ha aggiunto Zahid, fondatore della rete televisiva dissidente Turan Tv. Arrestato nel 2011 durante una manifestazione contro Aliyev, al potere dal 2003, Vidadi Isgandarli era stato condannato a tre anni e mezzo di carcere per interferenze nei processi elettorali (si era presentato come candidato indipendente alle elezioni del 2010 e aveva rubato diverse schede elettorali che riteneva falsificate).

Dopo un anno dietro le sbarre, Vidadi era uscito di prigione grazie a un’amnistia. Nel 2017, come altri oppositori politici dell’autocrate azero e per timore di ripercussioni, aveva scelto la Francia come terra d’esilio. Da Mulhouse, dove si era trasferito con la moglie e i due figli, aveva continuato la sua attività di dissidenza attraverso un canale YouTube molto seguito, 47.500 abbonati, nel quale moltiplicava gli attacchi a Aliyev e alla sua cerchia, denunciando il regime. “Non è stato ancora stabilito alcun legame tra il tentato omicidio e le attività politiche” della vittima, ha comunicato la procura di Mulhouse.

Tuttavia, non è la prima volta che un oppositore di Baku viene assassinato o rischia di esserlo in territorio francese. Da quando è arrivato in Francia nel 2016, il blogger trentenne Mahammad Mirzali è stato vittima di cinque tentativi di omicidio. Nel 2021, è stato accoltellato a Nantes, sfuggendo di poco alla morte. “E’ lo stesso modus operandi: tre uomini con i guanti, incappucciati e armati, che attaccano senza pronunciare una parola”, ha detto al Monde Mirzali, che conosceva bene Isgandarli (sono originari della stessa città, Göyçay). I suoi assassini “avevano studiato attentamente le sue abitudini. Sapevano che Vidadi si alzava tardi, verso le 11 di mattina”, ha aggiunto il blogger azero. Le indagini sul suo caso della Dgsi, l’intelligence interna francese, hanno identificato tra i potenziali responsabili funzionari azeri di alto livello, tra cui un ex diplomatico che lavorava presso l’ambasciata azera a Parigi (l’ambasciata azera in Francia non ha rilasciato dichiarazioni in merito). Secondo le informazioni del Figaro, la protezione di Mirzali è stata rafforzata martedì. Tutti gli oppositori politici azeri in Francia sono sconvolti dalla notizia della morte di Vidadi. “Sono sicura che è stato assassinato da persone vicine al potere azero”, ha affermato Ulviyya Shahin, giornalista azera rifugiatasi in Francia con la figlia di nove anni il primo settembre. “Ho scelto la Francia perché non credevo in nessun altro paese. Purtroppo, mi rendo conto che anche in Francia la nostra vita è in pericolo”, ha aggiunto. Vidadi Isgandarli è il quarto oppositore politico del regime assassinato in esilio dal 2021, dopo Baïram Mammedov, Vüqar Rza e Hüseyn Bakikhanov, uccisi rispettivamente in Turchia, Belgio e Georgia.

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