L’attacco dell’Iran contro Israele, 180 missili sullo stato ebraico

Le sirene antiaeree risuonano in gran parte del paese. C’è stata una sparatoria a Tel Aviv, la polizia parla di terrorismo. Ucciso in un nuovo attacco su Beirut un altro comandante di Hezbollah: si occupava del trasferimento di armi dall’Iran. Nella notte l’Idf ha iniziato l’incursione di terra

L’Iran ha lanciato 180 missili contro Israele, in risposta all’uccisione del leader della milizia libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, avvenuta venerdì scorso con un attacco missilistico su Beirut e all’invasione, oggi, di una limitata porzione del territorio libanese. I missili di Teheran sono stati abbattuti quasi tutti e non sono state segnalate vittime. Già nel pomeriggio di martedì fonti americane avevano avvertito Israele che l’Iran preparava un attacco imminente con missili balistici. Nella notte tra lunedì e martedì è iniziata l’incursione di terra dell’esercito israeliano nel sud del Libano, che secondo le forze di difesa di Israele sarebbe mirata “contro obiettivi di Hezbollah” e non dovrebbe condurre a un’occupazione del territorio.


Unifil ora a rischio

Dopo l’attacco iraniano contro Israele, la presidente del Consiglio Meloni ha convocato a Palazzo Chigi Tajani, Crosetto, Mantovano e i vertici dell’intelligence. Fonti del Foglio confermano che uno dei temi affrontati, per la prima volta, è il possibile ritiro del contingente italiano Unifil dal Libano, da concordare con l’Onu, anche in considerazione di quanto sarà forte la risposta israeliana contro l’Iran.

Un palestinese in Cisgiordania è morto nell’attacco iraniano

Nel lancio di missili dall’Iran contro Israele, un palestinese è stato ucciso nei pressi della città di Gerico in Cisgiordania, ha detto Hussein Hamayel, governatore della zona. L’uomo, originario di Gaza, aveva 38 anni ed è stato colpito da schegge di un missile iraniano, conferma il colonnello Nael al Azzeh, portavoce della difesa civile dell’Autorità Nazionale Palestinese. I vigili del fuoco stanno lavorando per spegnere gli incendi nella Cisgiordania meridionale e per smaltire frammenti di missili e schegge nella parte settentrionale del territorio, ha aggiunto il colonnello.

L’attacco dall’Iran è concluso, per ora

Daniel Hagari, il portavoce militare israeliano, ha detto che le autorità israeliane non hanno più identificato “ulteriori minacce aeree provenienti dall’Iran”, e quindi che il bombardamento è terminato, per ora. Molti dei 180 missili iraniani sparati su Israele sono stati abbattuti dalla difesa aerea israeliana, mentre pochi di essi sono atterrati nel centro e nel sud di Israele, ha aggiunto Hagari. Non ci sono notizie di vittime, ma l’esercito israeliano sta ancora valutando la situazione. A Gerusalemme i residenti hanno ricevuto messaggi dal sistema di allerta automatico che danno il via libera per abbandonare i loro rifugi antiaerei.

È iniziato l’attacco dell’Iran contro Israele

L’esercito israeliano ha dichiarato che alcuni missili sono stati lanciati contro Israele dall’Iran. Le sirene antiaeree risuonano in gran parte dello stato ebraico. Nel cielo sopra Tel Aviv si vedono lampi di luce provenienti dagli intercettori del sistema di difesa aerea israeliano. Si sentono anche esplosioni lontane nei cieli sopra Gerusalemme, scrivono i reporter internazionali presenti sul luogo. Il tempo impiegato dai primi missili per raggiungere Israele (meno di 15 minuti) suggerisce che si trattasse di missili balistici. Non si hanno notizie di vittime in Israele, per il momento, ma solo di due persone leggermente ferite da schegge a Tel Aviv. Secondo l’esercito israeliano, l’Iran ha lanciato quasi 200 missili.

Le Guardie Rivoluzionarie dell’Iran hanno confermato che l’Iran ha lanciato missili balistici su Israele in risposta alle recenti uccisioni di diversi leader di Hezbollah, tra cui il leader del gruppo, Hassan Nasrallah. Teheran ha detto che lancerà altri attacchi se l’Iran verrà attaccato.

Il segretario alla Difesa americano Austin ha telefonato al suo omologo israeliano Yoav Gallant. Il Pentagono in una nota dice che Austin “ha chiarito che gli Stati Uniti sono ben posizionati per difendere il personale, gli alleati e i partner statunitensi di fronte alle minacce dell’Iran e delle organizzazioni terroristiche sostenute dall’Iran”.

Sospetto attentato a Tel Aviv

C’è stata una sparatoria alla stazione della metropolitana di Ehrlich a Jaffa, un quartiere nella parte sud di Tel Aviv. La polizia israeliana ha dichiarato che quattro persone sono state uccise nella sparatoria e che altre sette sono rimaste ferite. Due aggressori sono stati “neutralizzati” sulla scena, ha detto la polizia. I medici israeliani stanno curando almeno sette persone ferite in una sparatoria a Tel Aviv, secondo Magen David Adom, il servizio di emergenza israeliano. La polizia sospetta si tratti di un attacco terroristico. Almeno due delle vittime sono rimaste gravemente ferite e hanno perso conoscenza. La sparatoria è avvenuta proprio mentre sulla città calava un silenzio inquietante, in vista di un atteso attacco missilistico iraniano.

Ucciso un altro comandante di Hezbollah: si occupava del trasferimento di armi dall’Iran

L’Idf, l’esercito israeliano, ha dichiarato di aver eliminato, nell’attacco aereo di oggi a Beirut, Muhammad Jafar Qasir, un comandante di alto rango di Hezbollah che supervisionava il trasferimento di munizioni iraniane al gruppo armato. Hezbollah non ha ancora confermato.

Netanyahu: “Siamo in campagna contro asse male iraniano”. Agli israeliani: “Restate uniti”

“Cittadini di Israele, siamo nel mezzo di una campagna contro l’asse del male dell’Iran“. A dirlo in un messaggio alla nazione è il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. In un nuovo video ha detto: “Ieri ho detto che questi sono stati giorni di grandi successi e grandi sfide. Oggi invece vi chiedo due cose. Per prima cosa, seguite scrupolosamente le direttive dell’Home Front Command: questo salva delle vite. Secondo, restate uniti. Insieme resteremo saldi nei giorni difficili che ci attendono. Insieme resteremo. Insieme combatteremo e insieme vinceremo“.

Daniel Hagari, portavoce militare israeliano, ha detto ai giornalisti che “il fuoco iraniano avrà probabilmente una portata estesa”.

Casa Bianca: imminente l’attacco dell’Iran

Gli Stati Uniti ritengono che l’Iran si stia “preparando a lanciare molto presto un attacco con missili balistici contro Israele“, ha detto un funzionario americano. Washsington minaccia “gravi conseguenze” se l’attacco venisse portato a termine.

L’amministrazione Biden ha confermato di essere pronta ad aiutare Israele a difendersi come è già accaduto in aprile, quando Teheran ha sferrato un attacco combinato di missili balistici, da crociera e droni. “Gli Stati Uniti hanno indicazioni che l’Iran si sta preparando a lanciare un attacco imminente contro Israele. Stiamo attivamente supportando i preparativi difensivi per difendere Israele. Un attacco diretto dall’Iran contro Israele avrà gravi conseguenze per l’Iran“, ha fatto sapere la Casa Bianca.

Sale il prezzo del petrolio

Dopo la notizia di un imminente attacco dell’Iran, il prezzo del petrolio ha subito un forte rialzo per il timore dell’aggravarsi del conflitto in medio oriente. Il Brent è salito del 2,9 percento a 73,75 dollari al barile, rispetto alla chiusura precedente di 71,93 dollari. Anche i prezzi dell’oro sono saliti.

Meloni al telefono con il primo ministro del Libano: “Ribadito il nostro impegno per un cessate il fuoco”

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni questa mattina ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro del Libano Najib Mikati. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. Nel rinnovare la vicinanza dell’Italia al popolo libanese e nel ricordare i primi aiuti immediati alla popolazione civile stanziati ieri dal governo, la premier ha “ribadito l’impegno italiano per un cessate il fuoco e una soluzione diplomatica al conflitto che permetta agli sfollati di tornare alle proprie case”, si legge.

“Intensi scontri a sud del fiume Litani nel Libano meridionale”

“Intensi scontri sono in corso a sud del fiume Litani nel Libano meridionale tra le truppe israeliane e i miliziani di Hezbollah”, ha reso noto il portavoce in lingua araba delle Idf, Avichay Adraee, avvertendo i civili libanesi di stare lontani dalla zona. Sempre secondo Adraee, “Hezbollah sta usando i civili come scudi umani”. L’esercito libanese ha smentito il ritiro dal confine sud e ha detto che il comando militare continuerà a cooperare e coordinarsi con la missione Unifil a guida Nazioni Unite.

Un raid israeliano sul villaggio di Odaisseh – foto Ansa

Meloni: “Seguo da vicino drammatica situazione in Libano. Priorità resta la protezione dei civili”

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo “da vicino la drammatica situazione in Libano”, in contatto costante con i ministri della Difesa e degli Esteri. La premier ha affermato in una nota, diffusa ieri notte, che “la protezione dei civili resta la priorità così come garantire la sicurezza dei militari del contingente italiano di Unifil presenti nel sud del Libano“. L’Italia, ha aggiunto Meloni, continuerà a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano e il ritorno degli sfollati alle proprie case. “Una de-escalation a livello regionale è urgente e necessaria e l’Italia continuerà a fare la sua parte anche in qualita’ di presidente del G7”, ha aggiunto la premier.

Crosetto: “Abbiamo chiesto che le operazioni di Israele siano mirate, senza coinvolgere Unifil”

“Sto seguendo personalmente, istante per istante, l’evoluzione della situazione nel sud del Libano ove, nelle ultime ore, abbiamo assistito a una ulteriore intensificazione degli scontri. Sono in costante contatto con il comandante del contingente nazionale, con il capo di stato maggiore della difesa, con il comandante operativo di vertice interforze. Ho mantenuto anche costanti contatti con le la parte israeliana e libanese. Tutti ci auguriamo che la ragione prevalga e non si estenda ulteriormente un conflitto già drammatico. Abbiamo chiesto che le operazioni di Israele siano limitate e mirate ai soli obiettivi militari, evitando di coinvolgere la popolazione, già duramente provata e il contingente Unifil“. Lo ha detto ieri sera in una nota il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Schlein: “Il governo riferisca in Parlamento”

“Al nostro contingente militare impegnato nella missione di pace e agli operatori umanitari presenti in Libano rinnoviamo la nostra gratitudine e vicinanza. Chiediamo al Governo di riferire con urgenza alle Camere e di attivarsi al massimo per garantire la sicurezza di tutti i cittadini ancora presenti in Libano e di valutare, anche nell’ambito di un’iniziativa europea e in collaborazione con le organizzazioni della società civile, l’apertura di corridoi umanitari“. Lo dicono in una nota la segretaria del Pd Elly Schlein e il responsabile Esteri del partito Giuseppe Provenzano. “L’esercito israeliano deve ritirarsi dal territorio libanese. La sovranità territoriale non può essere violata, il diritto internazionale deve valere sempre”, aggiungono i due nella nota. La stessa richiesta è arrivata poco dopo anche dal M5s, attraverso Stefano Patuanelli, capogruppo in Senato.

Secondo il leader di Azione Carlo Calenda, “Se c’è intervento mirato di Israele allora ha senso” mantenere le nostre truppe in Libano ma “se si prepara una escalation con l’invasione di una parte del Libano – cosa che non auspico – e se la situazione si trasforma in uno scontro pesante che coinvolge altre potenze, sarà necessario e inevitabile” ritirare le truppe italiane “perchéle missioni delle Nazioni Unite sono di peacekeeping“.

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