A che cosa servono i libri

Molti si pongono questo interrogativo, nessuno riesce a spiegarlo in maniera appropriata. Ma forse la risposta migliore è non saperlo

Come chiunque ne possieda più d’uno, mi domando sovente a cosa servano i libri; e, mentre passeggiavo svagato nell’interrato della Rizzoli Galleria, una risposta mi è giunta da un cospicuo tomo intitolato The Book (del collettivo globale Hungry Minds, Marsilio Arte, 404 pp., 95 euro€). Quella parola e quell’articolo determinativo hanno effetto meno tautologico che antonomastico, in quanto il sottotitolo lo descrive come “manuale definitivo per la ricostruzione della civiltà”, collocandolo a livello dell’unico libro utile nel caso il mondo così come lo conosciamo finisse distrutto. Trovate istruzioni su come produrre il vetro, costruire un mulino, rimuovere l’appendice senza inutili sofferenze: se insomma c’è un libro che serve a qualcosa, dev’essere questo. (Qualora invece dall’apocalisse riusciste a salvarne anche un altro, vi consiglio Come funzionano tutte le cose di David Macaulay, Gribaudo, 400 pp., 24,90 euro€, che quando tutto sarà perduto vi consentirà di accorgervi che non avevate capito niente di come funzionasse lo spinterogeno né del perché volassero le mongolfiere).

Così rinfrancato, ho aperto The Book ma, per deformazione professionale, l’occhio mi è caduto sull’avvertenza riportata nel colophon. Lì c’era scritto che il Libro non intende fornire consigli di natura professionale e che, nel caso, è meglio rivolgersi a un professionista; che il suo materiale è quanto di più accurato ma non contiene tutte le informazioni disponibili per ciascun argomento, non risponde a circostanze specifiche né soddisfa le necessità di un individuo; non va pertanto utilizzato come unica fonte di conoscenza ma solo come guida di massima, poiché potrebbe contenere nozioni obsolete, e il suo scopo è meramente educativo e di intrattenimento. Di sublime ironia, spero, la chiosa “Continuando la lettura esprimete il vostro consenso a essere vincolati dalla presente avvertenza”; disclaimer che, ho pensato richiudendo il volumone, meriterebbe di venire apposto all’inizio di qualsiasi libro. Ecco in fondo a cosa servono i libri, soprattutto per chi ne possiede più d’uno: a imparare a non fidarsi del tutto dei libri.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.