Il campo largo deposita le firme del referendum contro l’Autonomia ma la Rai oscura la foto di gruppo

Foto di gruppo sulle scale della Cassazione, ma tra Conte e Schlein nemmeno una stretta di mano. Le firme sono oltre un milione. Se il quesito passerà il vaglio della Consulta si andrà al voto in primavera

Spaccati sulla Rai, uniti contro l’Autonomia. Mentre alla Camera è in corso il voto per la nomina dei consiglieri del Cda di Viale Mazzini, a piazza Cavour l’opposizione si ritrova con un tempismo davvero poco favorevole a posare insieme per la foto di rito. L’occasione è la consegna delle firme raccolte per il referendum contro l’Autonomia differenziata, una delle (poche) battaglie che ha compattato il cosiddetto campo largo contro il governo Meloni. Peccato che a parlare di Autonomia oggi sulle scale della Corte di Cassazione siano in pochi, perché a tenere banco è lo strappo del M5s sul voto per la governance di Viale Mazzini.

I protagonisti ci sono tutti: la segretaria del Pd Elly Schlein, il presidente del M5s Giuseppe Conte, i leader di Avs Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, il segretario di +Europa Riccardo Magi e la deputata di Iv Maria Elena Boschi, ma il clima è tutt’altro che disteso. Tra Conte e Schlein neanche una stretta di mano: il presidente del M5S è arrivato al momento della foto di gruppo con gli altri leader, sindacati e associazioni del comitato già in posa sulla scalinata, ed è andato via poco dopo aver parlato con un gruppo di cronisti, senza scambiare neppure una parola con la segretaria del Pd.

“L’autonomia differenziata crea molto più problemi di quelli che già abbiamo, divide il paese, rischia di portare le gabbie salariali”, ricorda Maurizio Landini ai cronisti che dai leader politici cercano invece dichiarazioni su Viale Mazzini. Per Angelo Bonelli “è una giornata importante: presentiamo oltre un milione di firme contro la legge sull’Autonomia differenziata, che spacca l’Italia in due”. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, guarda alla stagione dei referendum: “Per noi è molto importante che la prossima primavera sia una primavera nella quale i cittadini italiani possano esprimersi direttamente votando i referendum, da quello sull’autonomia differenziata a quello sulla cittadinanza su cui la raccolta firme è ancora aperta”.

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