Il discorso di Meloni all’Onu: “Sul Venezuela è nostro dovere alzare la voce”

Politica estera, transizione ambientale, intelligenza artificiale, migrazioni. E un invito a rendere più incisivo il ruolo dell’Onu attraverso una riforma della governance. In un discorso pronunciato in italiano, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di fronte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, al Palazzo di Vetro a New York. Molto spazio è stato dedicato alla presidenza italiana del G7 e ai suoi temi chiave, compresa la cooperazione con l’Africa. “Il nostro obiettivo, di fronte di decine di migliaia di persone che affrontano viaggi disperati per entrare illegalmente in Europa, è garantire prima di tutto il loro diritto a non dover emigrare, a non dover recidere le proprie radici semplicemente perché non hanno altra scelta”, ha ribadito Meloni. “Proposi un anno fa, da questo stesso podio, di dichiarare una guerra globale ai trafficanti di esseri umani, e sono felice che quell’appello non sia caduto nel vuoto, e che in primis a livello G7 si sia trovata l’intesa per dare vita a un coordinamento internazionale per smantellare queste reti criminali. Ma bisogna fare di più”.

Meloni ha ribadito il sostegno all’Ucraina e ha auspicato un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani. Poi la premier ha speso alcune parole riguardo alla situazione del Venezuela: “E’ nostro dovere alzare la voce”, ha detto Meloni, ricordando che a quasi due mesi dal voto non è ancora stato riconosciuto il risultato elettorale.

Si conclude così il viaggio americano di Meloni, durante il quale la premier ha ricevuto anche il Global Citizen Award 2024, premiata da Elon Musk.

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