“Musumeci fa solo cinica propaganda”. Parla il sindaco di Cesena

“La cosa incredibile è che in realtà la collaborazione con la struttura commissariale del governo e il generale Figliuolo è stata ottima. Le falsità di FdI si rivolteranno contro il centrodestra”, diceEnzo Lattuca

“L’atteggiamento del ministro alla Protezione civile Nello Musumeci rasenta un livello di svilimento delle istituzioni difficile da accettare. Una conferenza stampa, non si capisce se di governo o del partito Fratelli d’Italia, così scomposta e sgrammaticata, con le persone ancora da mettere in sicurezza, è una vera vergogna”. Enzo Lattuca, sindaco Pd di Cesena, è indignato. A poco più di un anno dalla grande alluvione del maggio 2023 l’Emilia-Romagna è stata colpita di nuovo dalla pioggia che, cadendo a ritmi pazzeschi , ha allagato intere frazioni, come nel caso di Traversara di Bagnocavallo. Musumeci se l’è presa con la regione che nel corso di quest’anno non avrebbe fatto abbastanza. “Il suo è stato un cinico spot elettorale che si rivolterà contro FdI perché i cittadini sanno distinguere chi prova a speculare su eventi come questo”, attacca Lattuca. Musumeci sostiene che negli ultimi dieci anni l’Emilia-Romagna ha ricevuto 595 milioni di euro per interventi contro il dissesto idrogeologico, ma al ministero non sanno quanti di quei soldi sono stati spesi e per fare cosa. “Quando qualcuno accusa, l’onere della prova spetta a lui: da dove ha tirato fuori questi numeri?”, chiede il sindaco. “E’ incredibile che si faccia tutto questo solo perché tra due mesi si vota, anche perché la verità è che nel corso di quest’anno la collaborazione istituzionale con la struttura commissariale del governo è stata buona”. Quindi con Figliuolo non ci sono stati problemi? “Non è un segreto – dice il primo cittadino di Cesena – che noi sindaci del territorio avevamo fatto una richiesta diversa: nominare commissario il presidente della Regione. Il governo ha fatto una scelta diversa e per questo potremmo dire oggi che è colpa loro, invece io non credo sia così. Certo, non scegliere Bonaccini ha ritardato di due mesi l’attivazione della struttura commissariale e l’arrivo delle prime risorse, detto questo, una volta insediato il commissario, abbiamo lavorato bene con lui. Sul piano dei ripristini infrastrutturali si è fatto tanto e si è anche visto: laddove si è intervenuti il sistema ha dato una risposta migliore rispetto a maggio 2023. Ovviamente fare tutto in un anno era impossibile”. Figliuolo ha parlato di 1,6 miliardi già spesi per 6.100 interventi.

Ma le risorse ci sono ancora? “I soldi per tutto il 2025 e l’inizio 2026 dovrebbero arrivare a breve. Si tratta di quegli 1,2 miliardi di fondi Pnrr annunciati otto mesi fa dalla premier Meloni insieme a Ursula von der Leyen: garantiranno interventi che stanno a cavallo tra il ripristino e il miglioramento. Adesso però servirà anche sbloccare i soldi per fare gli interventi di sistema, quelli contenuti nel piano speciale che servono ad adattare il territorio a questi eventi che erano straordinari ma che, come dimostra questa nuova alluvione, rischiano di diventare ordinari”. Di che genere di interventi si tratta? “Ad esempio la sostituzione di alcuni ponti nei tratti urbani dei fiumi. Non strutture danneggiate, ma ponti che per come sono costruiti, in caso di piena, rischiano di diventare una sorta di tappo al corso del fiume. Un secondo tipo d’interventi riguarda la possibilità di fare uscire l’acqua del fiume dove non fa danno. In parte lo si fa con le casse d’espansione, che hanno però costi altissimi e tempi di realizzazione molto lunghi. L’altra soluzione, pensata dalla struttura di Figliuolo, è quella di determinare in alcune zone agricole una sorta di diritto di esondabilità: permettere in queste aree delle esondazioni controllate in modo che, in caso di piena, l’acqua in eccesso può sfogarsi lì, contenendo così i danni”.

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