Sentirsi come l’ultimo dei Mohicani in libreria

Cosa c’entrano i Meridiani con le librerie di oggi, con i lettori di oggi? Il lungo scaffale dei libri prenotati, dietro la cassa, mi fa temere di essere l’unico cliente interessato alle collane di classici. Dovrei forse leggere anch’io “Il canto dei cuori ribelli”?

Sono l’ultimo dei Mohicani? L’ultimo acquirente dei Meridiani? Vado in libreria a ritirare il Meridiano Chiaromonte e mi guardo intorno: cosa c’entrano i Meridiani con le librerie di oggi, con i lettori di oggi? Il lungo scaffale dei libri prenotati, dietro la cassa, mi fa temere di essere l’unico cliente interessato ai Meridiani Mondadori. In questa libreria, in questa città, in questa nazione, in questo pianeta. E dico Meridiani Mondadori ma potrei dire anche Millenni Einaudi, Nave Argo Adelphi, tutte le residue collane di classici. Poi certamente me la sono andata a cercare: una cosa è il Meridiano Ungaretti, altra cosa è il Meridiano di Nicola Chiaromonte, saggista troppo saggio, troppo pacato… Quante copie ne avranno vendute? In Mondadori non sono scemi, conoscevano perfettamente il potenziale di un titolo simile, zero, dunque le case editrici fanno ancora, a volte, scelte non commerciali bensì squisitamente culturali. Ci sarà un ultimo dei Mohicani anche in Mondadori. Intanto prendo il libro, 1.820 pagine, prezzo di copertina 80 euri (68 con lo sconto), e mi domando: ha senso ostinarsi a parlare una lingua morta? Non dovrei leggere anch’io “Il canto dei cuori ribelli”?

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l’ultimo è “La ragazza immortale” (La nave di Teseo).

Leave a comment

Your email address will not be published.