La fine del telelavoro in Amazon e un’idea per una protesta simbolica

Colpisce che a farsi paladino del ritorno in ufficio sia il colosso degli acquisti a distanza per i sedentari. Chissà se, da gennaio, i dipendenti senza smart working decideranno di non acquistare nemmeno uno spillo dall’azienda di commercio virtuale, comprando tutto in negozi fisici

Leggo che da gennaio i dipendenti di Amazon dovranno tornare al lavoro, nel senso materiale di presentarsi di persona in ufficio cinque giorni a settimana. Ad anni ormai di distanza dalla pandemia, sarà un modo per riprendere confidenza col contatto umano, con l’azione concreta, con l’interazione simultanea. Sarà però anche una bella seccatura per chi si era abituato a gestire giornate e settimane in autonomia e secondo necessità, scoprendo che per conto proprio si lavora non solo di più ma perfino meglio. Colpisce che a farsi paladino del ritorno in ufficio, manco fosse il 1954, sia un marchio quale Amazon, colosso degli acquisti a distanza per i sedentari (quorum ego) che per comprare qualcosa non vogliono spingersi più in là del proprio divano.

Chissà se, da gennaio, i dipendenti metteranno in atto una protesta simbolica: tipo non acquistare nemmeno uno spillo dall’azienda di commercio virtuale, comprando tutto ma proprio tutto in negozi fisici. Potrebbe essere un’azione necessaria, prima che ad Amazon venga in mente – per riprendere confidenza col contatto umano, con l’azione concreta, con l’interazione simultanea – che, quando compro un prodotto online, poi devo andare a cercarmelo io nei loro magazzini.

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