Una poesia di Achmatova e cosa significa “immagine” in sardo

Due commenti raccolti dopo il pezzetto sulla fotografia di tre uomini che non conosco, fra loro amici, due vivi e uno che sarebbe morto

Avevo scritto un pezzetto sulla fotografia di tre uomini che non conosco, fra loro amici, due vivi e uno che sarebbe morto. Ho ricevuto fra altri due commenti. Il primo viene dalla mia amica Anna G., non è un commento, sono i brevi versi di Anna Achmatova del 1940, intitolati “Quando una persona muore”, non ne ho trovato una traduzione adeguata, ne uso una alla buona.

“Quando una persona muore


I suoi ritratti cambiano.


Gli occhi sembrano diversi e le labbra


Sorridono con un sorriso diverso.


L’ho notato quando sono tornata


Dal funerale di un poeta.


E da allora ho controllato spesso,


E la mia ipotesi è stata confermata”.

Il secondo è un’informazione, viene dal mio amico Sante M., da Sassari. Forse voi lo sapete, io non lo sapevo. “In italiano la parola ‘immagine’ ha tanti significati. In sardo ne ha uno solo: la foto del caro estinto sulla mensola del camino, con accanto un lumicino sempre acceso. ‘S’immagine ‘e babbu’: relitto del latino culto dei Penati”.

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