Sangiuliano: “Macché licenziato? Tutti sbagliamo. Ora il mio responsabile social si occupa di archivi”

Il ministro della Cultura perdona: “Errare è umano e al ministero le cose da fare non mancano: io non sono tipo che manda per strada i padri di famiglia”. Il suo ex social media manager Michele Bertocchi si era dimesso dopo l’errore sui “due secoli e mezzo” di Napoli

“Ma quale licenziato? Capita a tutti di sbagliare, no? E poi stiamo parlando di un padre con due figli. E comunque si sta già occupando di altro, ora è agli archivi”. Dio perdona, Sangiuliano pure. Il ministro della Cultura racconta al Foglio che il suo ormai ex social media manager, Michele Bertocchi, non sta in mezzo a una strada. Si è dimesso da quel ruolo – forse spinto – ma continua a lavorare nel palazzo del Collegio romano. La storia è nota. Il sette agosto l’account Instagram del titolare della Cultura pubblica un post per annunciare che il Consiglio dei ministri ha varato il comitato per celebrare i “due secoli e mezzo” di Napoli che invece, come si dovrebbe sapere, venne fondata 2.500 anni fa. Apriti cielo. Un’altra gaffe. Abbastanza clamorosa. I social network si scatenano. Sono implacabili. Una gragnuola di sfottò.

D’altronde Gennaro Sangiuliano è recidivo. E così viene di nuovo spernacchiato. Al giornalista diventato ministro è capitato più di una volta di inciampare in qualche castroneria. Tanto da diventare un bersaglio, tanto da volere scrivere un libro sulle gaffe degli altri. Quelle dei giornalisti che le sparano grosse come lui.



Davanti alla nuova buccia di banana Sangiuliano, cacchio cacchio, twitta: “L’errore sul profilo Instagram relativo alla nascita del Comitato nazionale ‘Neapolis 2500’ evidentemente è del mio social media manager. Per questo ho accettato le sue dimissioni”. La notizia raddoppia. La rete, che non perdona, si diverte. Con commenti di questo tenore: “Che esagerazione, ministro. Neanche avesse detto che Colombo era influenzato dalle teorie di Galilei”. Scende nell’arena l’Associazione nazionale dei social media manager per difendere il collega. Il presidente Riccardo Pirrone: “Un tempo la colpa era dello stagista, ora del social media manager. Dietro la pubblicazione di un post c’è un lavoro di concerto. Perché rendere pubblico che si è dimesso esponendolo alla gogna mediatica?”. Non se ne esce, insomma.

Bertocchi però resta al suo posto. Continua ad andare tutti i giorni in ufficio. E’ un uomo di fiducia del ministro che lo ha conosciuto ai tempi della Rai. Si tratta di un ex ballerino di Amici, che ha lavorato per venti anni per la tv di stato. Principalmente come conduttore di programmi per ragazzi prima di occuparsi della postazione web di Storie vere, la trasmissione condotta da Eleonora Daniele. Bertocchi, 47 anni e studi in ingegneria elettronica, è anche il direttore marketing della Juve Stabia, società di calcio che milita in serie B. Davanti all’autogol su Napoli, il ministro ha deciso di dargli un’altra possibilità. “Tutti possono errare e al ministero le cose da fare non mancano: io non sono tipo che manda per strada i padri di famiglia”, dice ancora Sangiuliano. Ministro permaloso ma non vendicativo. Ed evidentemente solidale con chi sbaglia. Ma a proposito, ministro, ha già un nuovo responsabile dei social? “Per il momento no”. Candidature aperte, per i temerari.

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d’autore.

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