L’argento di Stefano Oppo e Gabriel Soares sarà l’ultimo nei pesi leggeri alle Olimpiadi

Parigi 2024 segna la fine nella storia olimpica di questa categoria. Strano, quasi paradossale, che in un periodo di body positivity e tentativi di estensione dell’equità, il Cio abbia deciso di abolire proprio quella che fu introdotta per “incrementare le possibilità di partecipazione”

Gli irlandesi Fintan McCarthy e Paul O’Donovan, medaglia d’oro, gli italiani Stefano Oppo e Gabriel Soares, medaglia d’argento, i greci Petros Gkaidatzis e Antonios Papakonstantinou, medaglia di bronzo, non avranno eredi. I loro volti soddisfatti sul podio olimpico dello stadio nautico di Vaires-sur-Marne saranno gli ultimi volti soddisfatti a esibire una medaglia ai Giochi olimpici nei pesi leggeri del canottaggio maschile. Il due di coppia ha chiuso l’èra del canottaggio pesi leggere alle Olimpiadi. Il futuro si è seccato nell’esatto istante nel quale i cechi Jiri Simanek e Miroslav Vrastil hanno superato la linea d’arrivo della finale A. Meno di venti minuti dopo si è seccato anche il futuro del canottaggio pesi leggeri femminile.

Strano, quasi paradossale, che in un periodo di body positivity e tentativi di estensione dell’equità, il Cio abbia deciso che per la categoria dei pesi leggeri.

I pesi leggeri infatti erano stati inseriti ai Mondiali di canottaggio di Lucerna ’74 per “incrementare le possibilità di partecipazione anche agli atleti meno potenti e fisicamente strutturati”, così si leggeva nel comunicato della Fédération internationale des sociétés d’aviron. Ai Mondiali le medaglie di questa categoria continueranno ad esistere, alle Olimpiadi no.

I pesi leggeri ai Giochi olimpici arrivarono ad Atlanta ’96 e da allora più di qualche soddisfazione hanno dato all’Italia. Dall’argento di Elia Luini e Leonardo Pettinari a Sydney 2000 all’oro di Valentina Rodini e Federica Cesarini a Tokyo 2020, passando per il bronzo ad Atene 2004 del quattro senza di Lorenzo Bertini, Catello Amarante, Salvatore Amitrano e Bruno Mascarenhas e il bronzo di Stefano Oppo e Pietro Ruta in Giappone tre anni fa.

Dopo tre anni Stefano Oppo è risalito sul podio, questa volta per mettersi al collo una medaglia d’argento (il secondo dopo il quattro di coppia), questa volta assieme a Gabriel Soares. Ci sono riusciti grazie a una rimonta eccellente nei confronti dei greci. Una rimonta che a un certo punto sembrava utopia, ma che metro dopo metro prima è diventata possibile, poi probabile, infine, dopo il photofinish, reale.

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