Conte: “Dal nuovo nome al limite dei due mandati, decideranno i cittadini”. E si smarca da Grillo

Il presidente del Movimento 5 stelle spiega la sua idea di “democrazia partecipativa” per scegliere i temi da discutere nell’assemblea costituente: “Iscritti e non iscritti, via web, inoltreranno i loro progetti, le possibili modifiche del regolamento, bisogna andare oltre la democrazia diretta”

Con Grillo abbiamo visioni diverse sullo svolgimento dell’assemblea costituente, ma ora dobbiamo concentrarci su questo processo. È arrivata l’ora di rilanciare la nostra azione politica, di reagire a un contesto di disimpegno e di disaffezione dei cittadini“. A dirlo è il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, che in un’intervista al Corriere della Sera fa il punto dopo lo scambio di lettere pubbliche tra lui e il garante del partito, Beppe Grillo. L’obiettivo è sciogliere i nodi e ribadire che i temi che saranno discussi in assemblea saranno scelti dai cittadini in un processo che si svolgerà in tre fasi: “Iscritti e non iscritti, via web, inoltreranno i loro progetti, le possibili modifiche del regolamento. Poi approfondiranno le proposte 300 delegati rappresentativi della nostra comunità. Saranno estratti a sorte tra gli iscritti, così da massimizzare la diversità di posizioni, e affiancati da mediatori imparziali della società ‘Avventura urbana’. Sarà tutto messo ai voti in una assemblea di due giorni a cui parteciperanno gli iscritti e gli eletti del Movimento”.

Conte spiega, quindi, che è questa l’idea della “democrazia partecipativa” che vuole essere al centro di questa nuova fase: “Rispetto a partiti strutturati con correnti che nei fatti si rivelano strutture di potere il nostro è stato un metodo innovativo. Ma il Movimento è tale perché è in continua evoluzione. Adesso bisogna andare oltre la democrazia diretta: per coinvolgere i cittadini non basta più chiamarli a votare su un quesito predisposto dall’alto, serve farli partecipare anche nella fase della proposta e della discussione“.

Una nuova fase, quindi, che sarà tutta “controllata” da quello che deciderà la base del partito attraverso la partecipazione alle decisioni su ogni argomento, a partire dalla scelta di cambiare nome, cambiare logo (che “non appartiene a Beppe Grillo, ma alla nostra associazione”) e il limite ai due mandati: “Decideranno i cittadini che parteciperanno al nostro processo se questo è un tema da mettere sul tavolo. Non dipende da me, ma dalla nostra comunità. Non ci sarà alcuna intermediazione politica da parte mia e dell’attuale vertice politico. Non sarò io a indirizzare questa rifondazione decidendo di che cosa si deve o non si deve discutere. Si deve svolgere tutto senza indebiti condizionamenti dall’esterno. Quindi sì, se la questione sarà posta la voteremo“.

Sul campo largo e le alleanze nel centrosinistra Conte spiega: “Diciamo che siamo al centro dello schieramento progressista. Nel senso che siamo centrali”, mentre sull’apertura di Matteo Renzi a sinistra: “Di Renzi ormai non mi stupisce nulla, ma per battere Meloni servono progetti seri e compagni di viaggio affidabili. Per noi è imprescindibile l’etica pubblica, che rimarrà sempre al centro al centro della nostra azione politica. Possiamo progettare solo con chi nei fatti e nei comportamenti dimostra di condividere questo principio“.

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