In vista delle regionali, il movimento di Giuseppe Conte agita la carta del reddito “per garantire un reale sostegno ai cittadini in difficoltà”. Un asso nella manica, ma anche un collante fondamentale per l’alleanza con il Pd
Chi non muore si rivede. O magari, come il reddito di cittadinanza, si nasconde tra le clausole di un contratto. Così, dopo pochi voti e tanti affanni, la piattaforma del Movimento 5 stelle ha deciso: si alleerà in Toscana con il Pd di Eugenio Giani. A patto però – e per un pugno di “sì” – che la coalizione s’impegni nell’introduzione del reddito di cittadinanza regionale. A ben vedere, qualcosa di simile potrebbe accadere in Campania. Dove in una riunione riservata con Giuseppe Conte ed esperti di comunicazione, in vista della campagna elettorale si è parlato di giocare la carta (e collante) del reddito regionale come cavallo di battaglia di Roberto Fico. Ma ecco che poi, rotolando ancora verso sud, in Calabria si parla dell’opzione Pasquale Tridico. E cioè dell’ex presidente dell’Inps, capo delegazione del M5s a Bruxelles, soprattutto keynesiano padre del reddito, che è in cima alla lista dei papabili candidati alla presidenza. Pazza voglia di reddito, insomma. Sulla Toscana, intanto, i patti sono chiari giacché l’amicizia dev’essere lunga (almeno nella testarda speranza di Schlein).
“Vanno adottati interventi integrativi rispetto a quelli, insufficienti, previsti sul piano nazionale – si legge nel documento dei 5 stelle – al fine di garantire un reale sostegno ai cittadini toscani in difficoltà”. La descrizione è vaga. Ma di certo c’è che corrisponde alla voce “rdc regionale”. In sostanza, però, quando si parla di tale misura l’obiettivo concreto dovrebbe essere l’integrazione all’assegno d’inclusione del governo Meloni. Ovvero l’estensione degli aiuti alle cosiddette categorie escluse dall’assegno che corrispondono in larga parte alla fascia demografica tra i diciannovenni e cinquantanovenni senza figli minori o disabili a carico. Non un reddito di per sé, quindi, come quello che in Toscana percepivano 71.142 persone nel 2022, ma delle misure che colmino – non si sa in che modo né con quali fondi (se regionali o europei) – i “buchi” dell’assegno. Per il momento, comunque, il reddito di cittadinanza si agita e si rivede. E’ l’asso nella manica del Movimento nonché il mastice dell’alleanza con il Pd. Che strappa a Conte quei cinquecento fatidici sì. Campo largo, whatever it takes.