Da Zico alla Supercoppa. Udine capitale d’Europa per un giorno

Per un giorno il grande calcio torna a Udine, teatro della sfida tra Psg e Tottenham. Dal sogno brasiliano degli anni ’80 ai traguardi europei, la città celebra il suo legame profondo con il pallone

Zico lascia il Friuli, infreddolito dalle temperature del 1985 e arrabbiato con l’arbitro Pirandola che alla penultima di campionato ha convalidato un gol di mano di Maradona, che è valso il pareggio in extremis del Napoli. Da qui alla serie B per l’Udinese sarà una questione di un paio di stagioni. Tuttavia non siamo di fronte al tentativo entusiasmante, ma fallimentare di una squadra di provincia di atteggiarsi da grande. Quarant’anni dopo infatti la città è riconosciuta una capitale calcistica del vecchio continente. Mercoledì prossimo allo stadio Bluenergy di Udine si disputerà la Supercoppa europea tra Paris Saint-Germain e Tottenham, squadre che hanno vinto le ultime Champions League e Europa League. Dato l’addio a Zico la società friulana, passata nel frattempo nelle mani di Giampaolo Pozzo, dopo un inizio di saliscendi tra la massima serie e la B, ha trovato il suo posto al sole. Lo snodo cruciale avviene nel 1997, con Alberto Zaccheroni in panchina e il tridente formato da Oliver Bierhoff, Paolo Poggi e Marcio Amoroso in attacco: la squadra raggiunge per la prima volta la qualificazione alla Coppa Uefa. Zac cambia soprattutto la mentalità, quella di andare a giocarsela dappertutto senza paura provando a vincere anche in trasferta. La vittoria, quasi tutta la gara in inferiorità numerica, per 3-0 allo Stadio Delle Alpi di Torino con la Juventus è emblematica.



Da allora i flirt europei sono stati molti. Nel 2005, con l’allenatore Luciano Spalletti, arriva per la prima volta la qualificazione alla Champions League. Nel 2011 la squadra, passata nelle mani di Francesco Guidolin, partecipa per la seconda volta nella sua storia ai preliminari di quella che un tempo era la Coppa dei Campioni. Negli ultimi anni, pur rimanendo sempre nella massima serie, i campionati sono stati più anonimi, ma oggi con questa gara è arrivato il riconoscimento alla città, al club e allo stadio di proprietà, da parte dell’Uefa. Il 14 ottobre giocherà qui anche la Nazionale di Gattuso contro Israele in una gara valida per andare al Mondiale. In questi anni Zico è tornato molto spesso in città, sette volte da quel freddo 1985, quasi sempre per merito di Alessandro Scarbolo, fondatore dell’Udinese Club Arthur Zico d’Orsaria, che recentemente ha inaugurato anche un murale dedicato al fuoriclasse brasiliano, il quale ha sempre dimostrato affetto per Udine, ricambiato al cento per cento. Quando nel 1983 sembrava che l’incredibile affare di calciomercato saltasse, i tifosi scesero in piazza con il famoso striscione “Zico O Austria”, sarebbero cioè stati disposti a tradire l’Italia ammiccando al Paese confinante. Per fortuna il Galinho arrivò e soprattutto la prima stagione fece meraviglie.

Valerio Bertotto, recordman di fasce da capitano indossate con l’Udinese, oggi fa l’allenatore. “Sono arrivato da Torino, giocavo nell’Alessandria – racconta al Foglio Sportivo – a Udine è iniziata la mia carriera ad alto livello. Con la mia famiglia abito qui, dove la qualità di vita è ottima. La Supercoppa è figlia di una lunga rincorsa, partita con Zico e concretizzata ai miei tempi grazie a una presidenza che ha fatto della lungimiranza la sua caratteristica principale. Si è iniziato a conoscere l’Europa con Zac, c’è stata partita con l’Ajax e poi la Champions da capitano giocata con Cosmi, vincendo il preliminare con lo Sporting Lisbona, ecco quello è stato il coronamento di un decennio splendido. L’impianto di Udine è un gioiellino, quasi un’oasi nel deserto degli stadi italiani. Mercoledì tiferò Vicario, ma devo dire che ho anche un grande amico al Paris, il talent scout Pasquale Sensibile. Cercherò di essere allo stadio, in quel campo che per tanti anni è stato il mio, per vedere due squadre di tale livello”. Udine è una città di quasi centomila abitanti, molto accogliente con chi ha giocato qui, tanto che sono parecchi coloro che in questi quarant’anni si sono fermati a vivere qui. Una curiosità: tanti sono allenatori. Oltre a Bertotto, hanno la residenza qui Giovanni Galeone, Attilio Tesser, Franco Causio, Massimo Giacomini, l’unico udinese di nascita. Alessandro Calori, finché ha avuto le figlie in età scolastica, abitava qui. Franco Dal Cin si è da poco spostato al mare, nella vicina Lignano. Jorgensen e Walem hanno casa a Udine e qualche volta tornano. Anche l’allenatore veneto Enzo Ferrari, scomparso recentemente, ha vissuto tanti anni nel capoluogo friulano.

La pasticceria in via Cosattini è uno dei luoghi storicamente frequentato dagli ex, anche se gli acciacchi della vita, soprattutto per quelli in età avanzata, hanno rallentato la frequentazione. Altrimenti non era raro vedere un plotone di ex allenatori di serie A chiacchierare davanti a un caffè. Nei bar accanto invece i pensionati giocano a carte, briscola e tresette, ordinando un “blanc”, un bianco che a queste latitudini vuol dire semplicemente bere un friulano, quello che un tempo si chiamava tocai. Parlano in friulano, che è considerata una lingua, non un dialetto. Ha lavorato in questo senso molto l’Arlef, l’agenzia per la tutela della lingua della regione, perchè un tempo non parlare l’italiano non era così cool, mentre oggi lo è di più. Lo si usa molto, soprattutto nei paeselli, in città comunque meno, specialmente tra i giovani. Certo, gli appassionati seduti al bar vorrebbero un’Udinese più protagonista in campionato e magari ogni anno alla ricerca di un trofeo come la Coppa Italia. Questa gara tra Tottenham e Paris Saint-Germain la sentono il giusto. Sicuramente tifano per Guglielmo Vicario, portiere del Tottenham, nato a Udine e cresciuto nell’Udinese, isola felice per portieri, visto che allora erano nelle giovanili anche Alex Meret e Simone Scuffet. Il papà Michele, oggi in pensione, è stato medico di base in città per tanti anni, tra l’altro avendo come pazienti molti degli ex citati. Guglielmo è apprezzato non soltanto come giocatore, arrivato a questi livelli facendo la gavetta, comprese stagioni nei dilettanti, ma è apprezzato anche come ragazzo. E’ intelligente e umile, un londinese con le radici ben salde qui. Ha da poco ricevuto il sigillo dal sindaco come rappresentante del comune in Inghilterra. La partita verrà seguita anche al pub “The Black Stuff”, che ha da poco intitolato un club a suo nome.

Massimo Giacomini compirà 86 anni tra pochi giorni. Nato a Udine, ha giocato in bianconero e pure allenato (il mister è stato sulla panchina anche del Milan a cavallo degli anni Settanta e Ottanta). Dalla finestra del salotto di casa, mentre parla, guarda la copia del trofeo, quattro metri di altezza in vetroresina, posizionata nella centrale piazza Matteotti. Lì accanto i bambini giocano e si divertono come fanno tutti i giorni. “I Pozzo, soprattutto Giampaolo, uomo attento e sempre rapido nel prendere decisioni, in questi quarant’anni hanno ottenuto risultati sul campo, è stato fatto uno stadio moderno e questa partita è un riconoscimento per loro e per la città. Ci vediamo molto poco oggi con gli altri ex allenatori – dice al Foglio Sportivo – Galeone ha qualche acciacco fisico, io mi muovo meno, l’età ci ha tirato un bidone. Ferrari, un amico, uno splendido ragazzo, straordinario, sincero e chiaro, ha patito molto negli ultimi anni, non c’ più. È mancato anche Bruno Pizzul, al suo funerale ci siamo rivisti tutti. Sarebbe stata anche la sua partita. Seguirò la gara in TV e tiferò per Vicario, il padre è stato il mio medico di famiglia per trent’anni”.

La copia della Supercoppa rimarrà a Udine fino a metà agosto, il trofeo originale arriverà, dopo un breve tour in Friuli Venezia Giulia, il 12 agosto e sarà esposto in piazza Libertà. Poi mercoledì sera si giocherà, è l’occasione per Udine di vedere grandi campioni e la sfida tutta italiana tra i due portieri della Nazionale Vicario e Donnaruma. Per entrambi una partita particolare visto che Gigio ha il contratto in scadenza tra un anno e la fiducia non completa di Luis Enrique.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.