Anche il baseball ha i suoi Harlem

I Savannah Bananas sono il volto sorridente, circense e scanzonato di questo sport, e stanno riempiendo gli stadi americani con le loro partite-spettacolo

C’erano una volta gli Harlem Globetrotters. C’erano e ci sono ancora, anzi nella nicchia che si sono creati, impermeabile al basket moderno, godono di piena salute, se è vero che dopo l’ennesimo cambio di proprietà hanno ricavi annui di circa 50 milioni di dollari e nel 2026 compiranno 100 anni in grande stile. E di recente Chris Russo, amministratore delegato di una società di consulenza sportiva, parlando al sito Front Office Sports li ha definiti “l’epitome di un crescente fenomeno chiamato intrattenimento sportivo nel quale sta crescendo in maniera travolgente una squadra, stavolta di baseball, chiamata Savannah Bananas”. Nome che già pare un programma, e lo è, così come lo sport che praticano, baseball con riflessi giallo vivo come le divise che indossano, col sapore tropicale di una vivacità così accentuata da sembrare vera e così ben vissuta da sembrare falsa, come tanti aspetti dello sport americano.

Il 10 maggio i Bananas hanno riempito lo stadio dei Tennessee Titans, la squadra della NFL, 70.000 spettatori, mentre il 15 marzo sono andati in 65.000 a vederli al Raymond James Stadium di Tampa e un mese dopo in oltre 81.000 al Memorial Stadium di Clemson, in South Carolina, che così tanta gente la vede solo per le partite della celeberrima e seguitissima squadra universitaria di football, creatrice di un mito tale che il nomignolo dello stadio è diventato ‘Death Valley’, la valle della morte. Tutte tappe del ‘Banana Ball World Tour’, che anche nella definizione è esagerato come tutto quello che circonda la squadra, dato che il ‘mondo’ in realtà è fatto di 40 date unicamente negli Stati Uniti e nel 2021 consistette in… una sola, il One City World Tour. Tutte già sold out in prevendita, con una lista di attesa di oltre tre milioni di persone.

Ma perché? Perché dal 2021, quando per iniziativa dei proprietari, i coniugi Jesse ed Emily Cole, sono passati dall’essere una normale squadra di lega estiva di Savannah, la bella città della Georgia, a fenomeno sportivo e mediatico, con esplosione vera nel 2022, i Bananas hanno rappresentato il volto sorridente, circense e spettacolare del baseball, un po’ come i Globetrotters, ma con una differenza sostanziale, che Jesse Cole sottolinea ogni volta, anche per scacciare quel paragone che non ama: le partite dei Bananas sono partite vere, anche se giocate sempre contro le stesse tre avversarie, tutte parte del medesimo sistema, i Firefighters, i Party Animals e i Texas Tailgaters, tutte composte da giocatori a livello di minor league e dunque di buone doti, e spesso con ospiti ex MLB, e non c’è alcuna azione o gesto che sia preordinato.

Tutto è spontaneo, ma con le 11 regole del cosiddetto Banana Ball, versione semplificata del baseball in cui vincono lo spettacolo e la cancellazione di ogni momento di sosta o noia, tanto che c’è un limite di durata di due ore. Banana Ball vuol dire ad esempio che se una pallina viene colpita dal battitore e viene presa al volo da un tifoso il battitore è eliminato come se la presa fosse stata fatta da un difensore avversario; vuol dire che il battitore che tenta una smorzata viene pure lui eliminato perché la smorzata “è una porcheria”; vuol dire che per ogni ripresa di gioco vinta viene assegnato un punto aggiuntivo, e altro ancora. Se il punteggio è pari dopo quelle due ore di gioco si disputa un bizzarro spareggio che inizia con solamente lanciatore, ricevitore, battitore e un altro difensore in campo, e così via. Le due squadre possono chiedere l’intervento ‘VAR’ una volta a partita, ma la medesima possibilità viene offerta anche ad un tifoso, scelto per sondaggio prima del via, che per presentare l’obiezione deve sparare un barattolo di coriandoli. Inoltre, i giocatori già due ore prima della partita incontrano i tifosi, vanno in battuta cantando, si prendono sottobraccio per ballare e uno di loro, Dakota Albritton, batte e lancia… stando in piedi su trampoli che lo elevano fino a oltre tre metri di altezza, costringendo dunque i lanciatori a centrare una zona di strike posta sopra di loro. Tutta roba spettacolare e scanzonata che fa impazzire soprattutto i giovani – i Bananas su TikTok hanno 10 milioni di follower contro i 2,3 dei Dodgers campioni Mlb – e storcere il naso ai puristi, anche se ipotizzando lo scorso autunno una modifica regolamentare che permettesse una volta a partita la presenza nel box di battuta di un giocatore a scelta il commissioner della Mlb Rob Manfred non ha fatto altro che riprendere la Golden Batter Rule creata dai Bananas.

Lanciati ora alla conquista del mondo, o magari della sola America, e non è una boutade: come ha fatto notare il Los Angeles Times, lo scorso 30 maggio il biglietto meno caro per assistere ad una delle due partite dei Bananas ad Anaheim, dove solitamente giocano gli Angels della Mlb, costava 209 dollari, mentre per Dodgers-Yankees, rivincita della finale dello scorso anno, bastavano 171.


Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.