Il palestinese Omar Abd Rabou racconta sui suoi social cosa succede nella Striscia, ha più volte criticato il gruppo terroristico. Il prezzo per essersi esposto è stato alto, la sua vita è in pericolo e la sua richiesta di aiuto è rimasta inascoltata
Omar Abd Rabou è un giornalista palestinese che ormai da mesi chiede un passaggio sicuro per lui e la sua famiglia per fuggire dalla Striscia di Gaza, con appelli insistenti sui social media: è una questione di vita o di morte, dice. La sua vita è messa in pericolo, non da Israele – se così fosse le sue richieste di aiuto scuoterebbero l’opinione pubblica, “Caro movimento occidentale pro Palestina: Omar merita anche solo cinque minuti della vostra indignazione?”, scrive l’attivista nato a Gaza e rifugiato in Germania Hamza Howidy – ma da Hamas. Rabou dal 7 ottobre 2023 racconta cosa succede nella Striscia di Gaza e più volte ha criticato il gruppo terroristico, in particolare il leader militare Yahya Sinwar, e il regime iraniano, “fonte del male in medio oriente”. Ha raccontato i problemi nella distribuzione del cibo nella Striscia per smentire la propaganda di Hamas e a fine maggio ha registrato un video in cui ritirava un pacco di aiuti in un centro di distribuzione gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf): “Il viaggio è stato estremamente arduo e non sono stato perquisito né ferito. Tuttavia, era pieno di caos e di spintoni casuali, una scena che riflette l’entità della sofferenza e della fame vissute dalla popolazione di Gaza”.
Il prezzo pagato dal giornalista per essersi esposto contro Hamas è stato alto: il gruppo lo ha preso di mira etichettandolo come “agente straniero”, minacciandolo più volte se avesse continuato a denunciare le colpe dei terroristi nella Striscia. Omar Abd Rabou è stato aggredito due volte, l’8 giugno e il 24 luglio: a Nuseirat, un gruppo di uomini armati e mascherati affiliati a Hamas ha fatto irruzione dove alloggiava, lo ha picchiato con spranghe di ferro, sequestrandogli telefono, computer e tesserino giornalistico. Ha presentato una denuncia alla Commissione indipendente per i diritti umani di Gaza , rimasta inascoltata. Ora chiede protezione legale e umanitaria, non si tratta solo di politica, si tratta di sopravvivenza, dice: “Sto affrontando continue violenze e persecuzioni da parte di Hamas a causa del mio giornalismo e del mio appello alla pace. Non restate in silenzio”.