Sabato e domenica nel Foglio. Cosa c’è negli inserti del fine settimana

Questo fine settimana nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. Ecco cosa trovate in edicola

Questo fine settimana nel giornale ci sono dodici pagine di inserto culturale. Ecco cosa trovate in edicola (e potete scaricare anche qui dalle 22.30 di venerdì).


Anche i ricconi stancano. Nella vita reale e poi al cinema e in tv: non ci sono mai stati così tanti miliardari come oggi. L’effetto “White Lotus” e poi l’effetto Tina Cipollari: ricchi e poveri sono ormai tutti uguali, tranne che per le borsette – di Michele Masneri

Terzisti perdenti. Non solo Teddy Roosevelt e Ross Perot. Quanti sono i partitini che hanno provato a forzare il bipolarismo Usa. Ora anche Musk – di Giulio Silvano

Gratteri Night Show. Lo sbarco in tv del procuratore di Napoli come conduttore è il trionfo della degenerazione mediatica della giustizia. La passione per i riflettori, le conferenze stampa spettacolo, le maxi indagini e i maxi flop: viaggio nel “gratterismo” – di Ermes Antonucci

L’ebreo di corte. Samuel Oppenheimer, l’uomo dietro alla potenza militare degli Asburgo nel Seicento. Un fragile equilibrio fra prestigio e persecuzione – di Michele Magno

Non Yalta ma Potsdam. Cosa cambiarono la Bomba e il passaggio da Roosevelt a Truman nelle trattative con Stalin. L’alba del tempo nuovo – di Paolo Valentino

Todos camilleros. Quanti epigoni del padre di Montalbano. E quante celebrazioni gastronomiche per il centenario. Piatti “come solo Adelina sa fare” – di Maria Pia Farinella

Una felicissima Napoli. Festeggia 2.500 anni con il titolo di capitale della cultura d’impresa. Indagine contro il cliché gomorresco – di Francesco Palmieri

Chi vuol vivere come i monaci zen. Ogni progresso porta guai. L’immortalità? Un’illusione catastrofica. L’essere umano, quello strano animale che come si muove inquina. Alla corrente elettrica e agli antibiotici preferiamo i campi dei nostri nonni? Ma non si può spegnere il desiderio del cambiamento – di Antonio Pascale

Ritorno al film. Guardare “Back to the Future” con Reagan negli anni 80, quando la libertà e la forza per costruire il proprio destino erano concetti chiari – di Alberto Mingardi

Leibniz s’è fermato ad Asti. Con “Digressione”, Griffi rivitalizza il romanzo-fiume, labirinto barocco di specchi e citazioni. Ma qualcosa stride – di Mariano Croce

Nuovo Cinema Mancuso. I film della settimana, le serie del momento e i dietro le quinte raccontati da Mariarosa Mancuso

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