Giani (Pd) avvisa Schlein: “La vittoria in Toscana senza di me non è scontata”

Il presidente della Toscana difende la sua ricandidatura alla guida della regione, rivendica i risultati ottenuti su sanità e asili nido. E riceve il sostegno di oltre 100 sindaci. Il messaggio alla segretaria, titubante sul bis

Per Eugenio Giani cambiare candidato alla presidenza della Regione Toscana potrebbe mettere a rischio la vittoria del centrosinistra. Intervistato dalla Stampa, alla domanda se il centrosinistra vincerebbe comunque anche con un altro nome, risponde: “Non è così. Qui non c’è più il voto rosso delle vecchie sezioni del Pci, la vittoria non è scontata. E il probabile candidato del centrodestra, Alessandro Tomasi, è primo per gradimento tra i sindaci toscani: nel confronto con me non sfonda, con altri non so”.

Un messaggio chiaro rivolto alla segretaria del Partito democratico Elly Schlein, che Giani affida però a toni più misurati: “Io dico solo che mi fido della mia segretaria”. Il presidente uscente, che non è ancora stato ufficialmente ricandidato dal suo partito, rivendica il lavoro svolto in questi cinque anni e il forte legame con il territorio, a partire dal sostegno dei sindaci. “Non ho fatto nulla per stimolare queste prese di posizione a mio favore, ma ovviamente mi hanno fatto piacere. Hanno agevolato la comprensione di quello che è il mio rapporto con il territorio, di quale sia l’aspettativa di veder continuare il lavoro avviato”, afferma commentando le oltre 100 lettere aperte firmate da primi cittadini toscani che ne chiedono la ricandidatura. Tra questi, ci sono i 29 sindaci su 41 della Città metropolitana di Firenze, oltre a numerosi primi cittadini delle province di Arezzo, Lucca, Pisa, Pistoia, Livorno, Grosseto e Siena.

Giani, interpellato su eventuali pressioni da parte di Schlein per farsi da parte, dice: “No, l’ho letto sui giornali, ma non mi interessa il gossip. E poi uno con il mio consenso, con i rapporti che ho costruito in dieci anni, prima da presidente del Consiglio regionale e poi presidente di Regione, non lo sostituisci in un mese”.

Nonostante il dibattito interno alla coalizione, Giani si dice fiducioso nella costruzione di unalleanza ampia, anche con forze che in passato sono state critiche. “I Verdi mi sostengono e da parte di Sinistra Italiana c’è una posizione costruttiva sul mio nome. Quanto ai 5 Stelle, spero che non ci si fermi su polemiche del passato, ma che si voglia guardare avanti”.

I contrasti con il Movimento 5 Stelle, soprattutto su grandi opere come il passante dell’alta velocità, l’ampliamento dell’aeroporto di Firenze e il rigassificatore di Piombino, per Giani sono ormai superati: “Sono tutte cose passate su un piano nazionale. Di recente con i 5 Stelle abbiamo collaborato, come sulla legge sul suicidio assistito: mi hanno anche invitato a un loro seminario sul tema. Se restiamo nel merito delle cose da fare, sono convinto che è possibile scrivere insieme un programma per il futuro della Toscana”. Non ha sentito Giuseppe Conte, ma sottolinea un buon rapporto costruito in passato: “Non ci siamo sentiti, ma c’è un rapporto di stima reciproca. Abbiamo collaborato bene quando lui era a Palazzo Chigi, durante il Covid. Vale anche per altri esponenti 5 Stelle, con Alessandra Todde siamo amici, abbiamo lavorato bene anche quando era al ministero dello Sviluppo economico sulla reindustrializzazione di Piombino”.

In definitiva, Giani rilancia la sua candidatura come naturale prosecuzione del lavoro iniziato: “Me lo auguro (che mi sostengano, ndr), io condivido l’impostazione della coalizione larga e capisco che ci sia un quadro complessivo con le altre regioni al voto, di cui bisogna tenere conto. Ma è giusto che il candidato in Toscana sia scelto dai toscani”.

E per chi, al Nazareno, guarda con freddezza al suo nome, ricorda che i risultati parlano per lui: “Penso che la Toscana su tante cose possa essere un modello per il Pd, da riproporre a livello nazionale. Come sugli asili nido gratis o sulla realizzazione di 77 case di comunità per potenziare la sanità territoriale”.

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