Così si muovono le spie iraniane in Germania e nel nord Europa

Obiettivi israeliani nel mirino, reclutamento di minori e alleanze con reti criminali: la nuova strategia operativa di Teheran nel cuore dell’Europa settentrionale

Berlino. Ali S. è un 53enne danese di origine afghana. Secondo la Procura generale federale tedesca, l’uomo è stato incaricato da un “servizio segreto iraniano” di raccogliere informazioni e scattare fotografie di obiettivi della “vita ebraica” a Berlino, tra cui la sede della Società tedesco-israeliana e un edificio in cui ha più volte soggiornato Josef Schuster, presidente del Consiglio centrale degli ebrei in Germania. Il 26 giugno Ali S. è stato arrestato con l’accusa di spionaggio ad Aarhus, in Danimarca, grazie all’aiuto della Pet, l’agenzia d’intelligence interna danese. Le indagini in Germania sono partite dal servizio interno tedesco BfV, forse dopo una soffiata del Mossad. L’accusa ipotizza che l’attività della presunta spia potesse essere finalizzata anche ad attacchi. Dietro l’operazione si sospetta la mano delle forze Quds delle Guardie rivoluzionarie iraniane. Dopo l’arresto di Ali S., Berlino ha convocato l’ambasciatore iraniano in Germania.


Le indagini non sono concluse, ma il caso può potenzialmente rientrare in un crescendo di operazioni iraniane in Europa, rivolte contro bersagli israeliani o ebraici, così come contro la dissidenza iraniana all’estero. Nel maggio del 2024 ci sono stati attacchi, solo parzialmente riusciti, contro le ambasciate israeliane di Stoccolma e Bruxelles. Nel 2022, in Germania, ci sono stati gli attacchi o la pianificazione di attacchi contro o presso le sinagoghe di Bochum, Essen e Dortmund. Nello stesso periodo è emerso nel Regno Unito il piano per assassinare due conduttori del canale tv dissidente Iran International. Due mesi fa, sempre in Gran Bretagna, tre uomini sono stati arrestati con l’accusa di lavorare per i servizi di Teheran.



Per alcuni di questi casi emerge una significativa evoluzione operativa dell’intelligence iraniana: affiancare al tradizionale utilizzo di agenti anche l’outsourcing presso gruppi criminali. Sia per l’attacco contro l’ambasciata israeliana in Svezia sia per quello in Belgio sono stati indagati minorenni o giovani coinvolti nella criminalità organizzata. Nel caso di Stoccolma si sarebbe trattato di giovanissimi tra i 14 e i 16 anni, probabilmente membri della gang svedese Rumba capeggiata da Ismail Abdo. Un’altra gang svedese e multinazionale sospettata di avere un ruolo cruciale è la Foxtrot del boss irano-curdo-svedese Rawa Majid (di cui Rumba è un gruppo scissionista). La Säkerhetspolisen, l’agenzia svedese di controspionaggio e antiterrorismo, ha spiegato di aver “negli ultimi anni trattato diversi casi concreti in cui sono stati sventati attacchi pianificati, legati ai servizi di sicurezza iraniani. Alcuni di questi attacchi hanno utilizzato reti criminali come proxy”. L’uso di minorenni che possono scampare alla giustizia ordinaria e l’offerta di “violenza come servizio” sono sempre più frequenti tra specifiche gang. Un fenomeno che nel centro e nord Europa è diventato così consolidato che le agenzie di sicurezza di nove paesi hanno avviato l’apposita task force operativa Grimm, coordinata dall’Europol e guidata proprio dalla Svezia.



I tentati assalti contro sinagoghe in Germania non sono stati ricondotti ad adolescenti. Ma alla fine del 2023, per il caso di Bochum, è stato condannato un cittadino tedesco-iraniano, Babak J.. Secondo la sentenza del tribunale di Düsseldorf, quest’ultimo ha agito per l’entità statale iraniana ed era stato reclutato da un altro cittadino tedesco-iraniano, Ramin Yektaparast, fino a quel momento conosciuto come criminale sospettato di omicidio, nonché fondatore nella città di Mönchengladbach di un chapter dei biker Hells Angels. Nel frattempo Yektaparast era già fuggito in Iran, ma è stato poi ucciso a Teheran nel 2024.



L’uso ibrido di network criminali da parte iraniana è stato ipotizzato anche in diversi altri casi, tra cui l’accoltellamento a Londra nel 2024 del giornalista di Iran International Pouria Zerati e il tentato omicidio nel 2023 del politico spagnolo di estrema destra Alejo Vidal-Quadras. Negli ultimi anni l’esternalizzazione della violenza politica da parte di apparati iraniani è stata anche spinta dal tentativo di preservare forme di plausible deniability sul fronte diplomatico. Ma dopo i bombardamenti israeliani e statunitensi contro il regime di Teheran e il suo programma nucleare, anche questo scenario potrà cambiare. Potranno esserci potenziali esacerbazioni anche in Europa, sia per quanto riguarda l’operato di agenti iraniani classici sia per quanto riguarda l’outsourcing al mondo criminale delle operazioni dei pasdaran.

Di più su questi argomenti:

Leave a comment

Your email address will not be published.