La premier torna all’attacco sul caso Almasri. “Quello che sta accadendo è danno all’Italia. A chiunque nei miei panni cadrebbero un po’ le braccia”
L’atto della Procura di Roma sul caso Almasri “è un atto chiaramente voluto, tutti sanno che le Procure hanno la loro discrezionalità, come dimostrato da numerosissime denunce dei cittadini contro le istituzioni sulle quali si è deciso di non procedere con l’iscrizione nel registro indagati“. Giorgia Meloni torna a parlare del caso Almasri. Si riferisce al procuratore di Roma Francesco Lo Voi che ha iscritto la premier nel registro degli indagati. La premier dice di non essere né preoccupata né demoralizzata, ma convinta ad andare avanti. “Quello che sta accadendo è un danno all’Italia”.
“A chiunque nei miei panni cadrebbero un po’ le braccia: nel mese di gennaio ho fatto 73 ore di volo. Qualcuno mi critica perché porto spesso mia figlia appresso e non si capisce quando la dovrei vedere. Ho fatto 73 ore di volo perché sono consapevole del fatto che ogni ora volata è un accordo che si stringe, porte aperte o che si aprono per le nostre imprese, vuol dire lavoro e investimenti” grazie alla “credibilità che cerco faticosamente di costruire“, ha aggiunto quindi la premier nel suo intervento in video all’evento ‘La Ripartenza’ organizzato da Nicola Porro.
Meloni è poi tornata ad attaccare i magistrati e giudici. “Se alcuni giudici vogliono governare, si candidano alle elezioni e governano. L’hanno fatto in alcuni casi, legittimamente. L’unica cosa che non si può fare è che loro governano e io vado alle elezioni”.
E ancora: “Ci sono alcuni giudici, fortunatamente pochi, che vogliono decidere la politica industriale, vogliono decidere la politica ambientale, vogliono decidere le politiche dell’immigrazione, vogliono decidere come si possa riformare la giustizia, vogliono decidere per cosa possiamo spendere e per cosa no. In pratica vogliono governare loro, è solo che c’è un problema: se io sbaglio gli italiani mi mandano a casa. Se loro sbagliano, nessuno può fare o dire niente. Nessun potere al mondo in uno stato democratico funziona così. I contrappesi servono a questo. E la magistratura svolge un ruolo fondamentale nella nostra democrazia. È una colonna portante della nostra Repubblica. Solo che nessun edificio regge su una colonna sola. Quando un potere dello Stato pensa di poter fare a meno degli altri, il sistema crolla, non può tenere”, ha concluso Meloni.