I manifestanti, che accusano i governi esteri di inerzia di fronte a ciò che sta succedendo nella Rdc, hanno attaccato diverse sedi diplomatiche (tra cui quella francese, statunitense e belga) a Kinshasa. Gli ospedali intasati
Goma, capoluogo del Nord Kivu, provincia ricca di minerali della Repubblica democratica del Congo (Rdc) che confina con il Ruanda, è sotto assedio. Da venerdì, è in corso un’offensiva guidata dalle milizie ribelli congolesi del Movimento 23 marzo (M23), con l’appoggio di quasi 4 mila soldati delle forze regolari ruandesi. Nonostante gli appelli alla de-escalation da parte delle cancellerie occidentali, la situazione è precipitata e i disordini si sono estesi fino a Kinshasa, capitale della Rdc. Centinaia di manifestanti hanno attaccato diverse ambasciate, tra cui quella francese, statunitense e belga. La sede diplomatica italiana, invece, “non è stata coinvolta”, ha comunicato la Farnesina.
I manifestanti accusano i governi esteri di inerzia di fronte a ciò che sta succedendo nella Rdc e chiedono pressioni internazionali sul Ruanda. “L’ambasciata francese a Kinshasa è stata attaccata questa mattina da manifestanti che hanno provocato un incendio che ora è sotto controllo. Questi attacchi sono inaccettabili. Si sta facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza del nostro personale e dei nostri cittadini”, ha scritto su X il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot.
A Goma, epicentro degli scontri, gli italiani sono rimasti in quindici, in buona parte religiosi, cooperanti e residenti abituali. Secondo i dipendenti dell’Onu sul posto, gli ospedali di Goma “sono intasati” in ragione del gran numero di feriti e “molti corpi” sono sparsi per le strade.
La Commissione europea ha condannato “l’offensiva dell’M23 sostenuta dalle Forze armate ruandesi”, dicendosi “pronta a potenziare l’assistenza di emergenza, in particolare per le popolazioni recentemente sfollate a Goma e dintorni”. Il rischio, senza interventi tempestivi, è l’estensione del conflitto all’intera regione dei Grandi Laghi, che, oltre a Ruanda e Rdc, comprende Burundi, Uganda, Tanzania e Kenya.