La recensione del libro di Antonio Schlatter Navarro edito da Graphe.it, 140 pp., 15,90 euro
La prima notazione da fare a proposito di questo libro riguarda l’assenza del punto interrogativo al termine della frase che funge da titolo. Ponendosi di fronte alle opere di Dostoevskij, l’autore, plurilaureato sacerdote dell’Opus Dei nato a Siviglia nel 1968, non intende infatti chiedersi se e perché sia opportuno leggere gli scritti dostoevskijani quanto piuttosto affermare che ciò è necessario. Come a dire: Dostoevskij deve essere letto senza se e senza ma. Una volta appurato questo, Schlatter Navarro può passare a occuparsi dei perché interrogativi, spiegando al lettore quali sono i motivi che ancora oggi rendono imprescindibile l’incontro con I Fratelli Karamazov, L’idiota, Delitto e castigo e I demoni, per citare soltanto alcuni dei capolavori del sommo letterato russo. Secondo l’autore, in Dostoevskij “tutto ruota intorno al mistero dell’uomo nella sua relazione con Dio”. Si tratta di un’affermazione decisiva che si regge sulla parola “mistero”. Per lo scrittore russo, “i rapporti fra Dio e l’uomo, il peccato e il male, la coscienza e la libertà non sono problemi, ma misteri”; ed è evidente che il mistero si presenta come una realtà assai più ricca e dinamica di quanto non lo sia il problema.
Accanto alla dimensione del mistero, Schlatter Navarro ne pone un’altra, non meno significativa: quella del paradosso. Per Dostoevskij la natura dell’uomo è paradossale, ma non per questo incomprensibile: soltanto in Cristo, però, può darsi tale comprensione. Non per caso, uno dei capitoli del libro reca l’eloquente titolo “Cristo mostra l’uomo a se stesso”. In tale contesto, occupa un posto di assoluto rilievo un altro mistero, il più sconvolgente di tutti, quello del dolore, che Dostoevskij visse in prima persona e che permea tutta la sua opera. Anche il dolore, tuttavia, come accade per ogni realtà misteriosa, in un certo senso si rovescia nel suo contrario e attraverso di esso l’uomo può aprirsi a un bene più grande, come sostenne Luigi Pareyson (1918-1991), grande e appassionato studioso di Dostoevskij: “Solo quando la colpa ingenera il dolore, solo quando il peccato è sentito come sofferenza, solo allora inizia l’opera di redenzione e la nascita dell’uomo nuovo”, quel genere di uomo che solo Gesù di Nazaret ha incarnato alla perfezione. Tutto ciò fa capire – afferma Schlatter Navarro – che “per investigare il mistero Fëdor Dostoevskij …non bisogna concentrarsi su di lui, ma su Colui al quale guardava …Dio è il protagonista di tutte le sue opere”.
Antonio Schlatter Navarro
Perché leggere Dostoevskij
Graphe.it, 140 pp., 15,90 euro