In memoria di Lorenzo Infantino

È morto improvvisamente il filosofo del liberalismo. Resta il suo tesoro, per chiunque abbia a cuore libertà e società aperta

L’improvvisa scomparsa di Lorenzo Infantino (1948-2025) ha lasciato sgomenti tutto coloro i quali lo conoscevano, dagli amici ai lettori dei suoi fondamentali studi sul liberalismo. Riguardo alla figura che Infantino è stato, hanno già scritto ricordi puntuali alcuni amici e compagni di viaggio nella battaglia per le idee liberali, in particolare Carlo Lottieri, Alberto Mingardi e soprattutto Raimondo Cubeddu. Basti ricordare che il nome dello studioso calabrese di nascita, ma britannico d’elezione è stato legato indissolubilmente all’Università Luiss Guido Carli. Dopo essersi laureato in Economia a Siena e aver lavorato in Banca d’Italia, Infantino divenne uno dei pilastri della Luiss liberale, lavorando a stretto contatto con Luciano Pellicani e Dario Antiseri.

Inquadrato accademicamente nella disciplina di Logica e Filosofia delle Scienze Sociali, Infantino era uno studioso intero, uno scienziato sociale come pochi davvero rimangono. Storia delle idee, filosofia politica, sociologia ed economia erano unite nelle sue ricerche, come dimostrano gli autori a cui dedicò la propria vita. Studiò José Ortega y Gasset e l’Illuminismo scozzese, in particolare David Hume e Adam Smith, Bernard de Mandeville e Georg Simmel. I suoi autori furono però soprattutto quelli della Scuola austriaca di Economia, segnatamente Ludwig von Mises e ancor più Friedrich von Hayek. Fu professore di Florindo Rubbettino, figlio del fondatore dell’omonima casa editrice con sede a Soveria Mannelli, e con la Rubbettino, e insieme ad altri studiosi, diede vita a un grandioso progetto culturale: quello di far conoscere a un pubblico non proprio liberale (eufemismo), cioè quello italiano, i classici di questo filone di pensiero.

La maggior parte dei suoi libri sono pubblicati proprio per la casa editrice calabrese: dai più risalenti Metodo e mercato (1998), Ignoranza e libertà (1999), Individualismo, mercato e storia delle idee (2008), Potere. La dimensione politica dell’azione umana (2013) fino ai più recenti Cercatori di libertà (2019), Alle origini delle scienze sociali (2022), Conoscenza. Governo degli uomini e governo della legge (2024). La seconda edizione di uno dei suoi testi più importanti, L’ordine senza piano. Le ragioni dell’individualismo metodologico (1995) è di imminente uscita senza che Infantino possa vederla, così come era in preparazione un volume sul totalitarismo. E’ però cruciale menzionare il suo indefesso lavoro di traduzione e cura di classici della Scuola austriaca. Grazie a lui, infatti, il lettore italiano può ora trovare presso la collana “Biblioteca austriaca” fondata alla Rubbettino alcune tra le maggiori opere di Mises e Hayek: tra le più recenti, L’azione umana e Socialismo di Mises, rispettivamente riproposti nel 2015 e nel 2020, nonché alcuni fondamentali saggi di Hayek raccolti in Competizione e conoscenza (2017) e Conoscenza e processo sociale (2023). Fonte d’ispirazione per l’approccio rigoroso allo studio, i suoi insegnamenti rimarranno per chiunque abbia a cuore la libertà individuale e la società aperta.

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