Il ceo della Ferrari ci spiega come cambierà la scuderia del Cavallino. “Si respira una bella atmosfera all’interno del team e dobbiamo mantenerla. Lewis ci darà una nuova spinta”
Lewis Hamilton non c’è, ma sta arrivando. Lo conferma ufficialmente anche Benedetto Vigna, il ceo della Ferrari, il primo ad ammettere che la prossima settimana sarà quella dello sbarco a Maranello del sette volte campione nel mondo. Lewis è presente anche nel giorno dell’annuncio dell’accordo pluriennale tra Scuderia Ferrari e Unicredit. Andrea Orcel, ceo del gruppo bancario, assicura che le trattative erano cominciate molto prima dell’ingaggio del campione britannico: “E’ stato un bel regalo che ci ha fatto la Ferrari”.
Lo slogan scelto per l’annuncio è “Bound by Passion. United in Excellence”. Legati dalla passione e uniti nell’eccellenza. Con un altro messaggio, sottolineato da Benedetto Vigna, il ceo di Ferrari: “Le nostre società hanno in comune anche due valori essenziali in questo momento storico: la sostenibilità e l’inclusività”. Due valori che in Ferrari emergono nel recente Piano Saluto allargato a tutti i dipendenti della fabbrica e nel fatto che Vigna sia un seguace della “fearless culture”, del fatto che lui stia a sentire chiunque in azienda e non solo la sua prima linea. “Per la prima volta ultimamente abbiamo riunito i meccanici del reparto corse e quelli della produzione. Abbiamo voluto dare un messaggio di unità”. Quel senso di squadra e di appartenenza che piace tanto anche a Orcel.
“Dopo tre anni che sono in Ferrari mi sono fatto una convinzione – aggiunge Vigna – credo che ogni società dovrebbe avere il suo reparto sportivo perché avere anche un piccolo team ti ricorda costantemente l’importanza di non sedersi sugli allori. Noi abbiamo certi lunedì in cui siamo contenti e certi in cui siamo un po’ mogi. Ma è il bello della diretta e con 24 gare significa quasi un weekend su due in pista”. Unicredit sarà presente sulle paratie laterali dell’alettone posteriore e in altre zone della monoposto (la livrea verrà svelata a Londra il 18 febbraio) oltre che sulle tute dei piloti. Ma non sarà una sponsorizzazione classica, verrà accompagnata da molto altro a cominciare da un mega show in programma a Milano prima del via del campionato previsto il 16 marzo in Australia. Più che una sponsorizzazione è l’unione tra due aziende, due eccellenze italiane, che mandano un messaggio forte all’Europa, cancellando quel velo di pessimismo che aleggia sul vecchio Continente.
Anche il messaggio sportivo di Vigna è molto chiaro: “Ruote per terra”. Il ceo ferrarista non si lancia più in proclami come un paio di anni fa quando qualcuno lo indusse ad essere troppo ottimista a inizio stagione. “All’interno dell’azienda c’è tanta fibrillazione, tanta voglia di cominciare a lavorare con Hamilton. Siamo un po’ come nella notte prima di affrontare gli esami. Stiamo approntando le ultime cose e la prossima settimana Lewis verrà da noi. Siamo pronti quasi a tutti. Alcune cose non ancora, ma le affronteremo. Non ci spaventano i cambiamenti”.
Con Lewis ne arriveranno tanti. Non solo nel look, ovviamente. “Con Lewis ho parlato spesso e sono convinto che lui ci possa portare tanta esperienza. Non si vincono sette Mondiali per caso. Mi raccontano gli ingegneri che lui ha una grande capacità nel trasmettere le sensazioni che gli dà la macchina. E poi ha una voglia di cominciare con noi… pensate al post che ha fatto su Linkedin, un social che non ha scelto a caso. Quell’andiamo che ha scritto in italiano alla fine è un grande segnale. Un messaggio per l’Europa: ci dice c’è un cambiamento, ma andiamo, non abbiamo paura. Si è rimesso in gioco a 40 anni in una cultura diversa da quella anglosassone che ha sempre frequentato. Ha tanta voglia di fare. Quel suo post mi ha ricordato Indro Montanelli che a 80 anni decise di accettare una nuova sfida. E’ bello non avere paura dei cambiamenti”. Tra Indro Montanelli e Steve Jobs.
Vigna è ottimista per l’anno che sta arrivando: “Sono molto orgoglioso di quello che la squadra ha fatto lo scorso anno rialzandosi dopo i mesi di crisi. Sono andato personalmente ad Abu Dhabi a fare i complimenti ai piloti e al team ancora prima dell’ultima gara. Li volevo ringraziare indipendentemente dalla vittoria o no del campionato. Oggi si respira una bella atmosfera all’interno del team e dobbiamo mantenerla. Lewis ci darà una nuova spinta, noi impareremo delle cose da lui e lui imparerà delle cose da noi. Sarà come una danza: l’importante è non perdere il passo. Abbiamo fatto un buon lavoro. Ma restiamo con le ruote per terra. Restiamo uniti e impariamo dagli errori perché ne faremo perché se non fai errori non fai innovazione. Certo poi dagli errori bisogna imparare”. Proni per Hamilton. E una sfida ancora più grande.