Ancora confondiamo la difesa dell’imputato e la difesa del reato

Avvocati linciati digitalmente per aver assunto d’ufficio la difesa di presunti criminali. Nel nostro immaginario, che resta tutto inquisitorio, l’avvocato è sempre un parolaio. E tutto risale alla seconda metà degli anni Settanta

Ripensavo al caso recente dell’avvocata Elisa Indriolo, linciata da certi epigoni digitali dei tiratori di monetine perché ha assunto d’ufficio la difesa dell’operaio di Verbania accusato di aver sfregiato la ex compagna con l’acido muriatico. Da dove viene questo disprezzo per la professione che io considero la più nobile al mondo, quella del difensore? E come si è giunti all’“abbrutimento culturale” (sono parole di Indriolo) che porta a confondere la difesa dell’imputato e la difesa del reato? Sospetto che parte della colpa ce l’abbia una lunga tradizione di film e di fiction in cui l’avvocato se va bene è un parolaio, se va male un maneggione, se va malissimo un untuoso lacchè dei criminali; del resto, il nostro immaginario profondo resta tutto inquisitorio. Ma nulla mi toglie dalla testa che il punto di svolta vada collocato nella seconda metà degli anni Settanta, quando la diffidenza verso i difensori cominciò a saldarsi, fino a sovrapporsi senza residui, all’odio per i socialisti e per i radicali, partiti che vantavano molti e illustri avvocati tra le loro file; nel frattempo, il Pci declinante e moraleggiante del ferale Berlinguer diventava il servizio d’ordine dei pm delle emergenze. Sembrano storie lontane, ma la distruzione giudiziaria del Psi segna anche la fine del garantismo a sinistra. E’ da lì che nasce il surreale equivoco, anzi la truffa culturale dei nostri giorni, per cui la separazione delle carriere sarebbe una riforma “di destra”. Confesso l’ingenuità, per un brevissimo istante ho sperato che la segreteria di Elly Schlein, nipote del grande Agostino Viviani, potesse invertire la rotta, ripristinando in un colpo l’onore degli avvocati e dei socialisti. Ma così come le colpe dei padri non ricadono sui figli, i meriti dei nonni non ricadono sulle nipoti.

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