A partire dall’anno scolastico 2026-27 gli studenti dovranno studiare la storia “come grande narrazione”, partendo anche dalla lettura della Bibbia e dell’epica classica. Latino sin dalla seconda media (ma è opzionale). Tutte le principali novità
Molte novità fra i banchi di scuola. Dopo più di cento audizioni con associazioni di genitori, di categoria e comitati studenteschi, la commissione di esperti nominata dal ministero dell’Istruzione per la revisione dei programmi scolastici ha dato alla luce le nuove indicazioni nazionali per la scuola del primo ciclo (cioè le scuole elementari e medie) e del secondo ciclo (licei, istituti tecnici e professionali). Un progetto nato per prendere “il meglio della nostra tradizione per una scuola capace di costruire il futuro”, ha detto al Giornale il ministro Giuseppe Valditara, sottolineando l’impegno del dicastero di viale Trastevere nel rendere concrete tutte le novità a partire dall’anno scolastico 2026-27. Fra gli esperti chiamati dal ministro a supportare i lavori ci sono lo storico Ernesto Galli della Loggia, il latinista Andrea Balbo, il presidente emerito dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini, lo scrittore e insegnante Claudio Giunta, il musicista Uto Ughi e Flavia Vallone, solista e prima ballerina al Teatro alla Scala.
Il ritorno (opzionale) del latino
Nei nuovi programmi verrà introdotta la possibilità di inserire il latino nel curricolum a partire dalla seconda media, per un’ora a settimana. Di conseguenza, non sarà più una materia extracurricolare. Una scelta, spiega Valditara, per aprire “le porte a un vasto patrimonio di civiltà e tradizioni” in modo da rafforzare “la consapevolezza della relazione che lega la lingua italiana a quella latina”. Reintrodurre opzionalmente l’insegnamento del latino consentirebbe dunque di “trasmettere l’idea della continuità, dello scambio e talvolta della contrapposizione fra antichità e modernità”.
Filastrocche da imparare a memoria
A partire dalle scuole elementari, spunteranno sui banchi libri di epica classica, mitologia greca e orientale, insieme alle saghe nordiche. Un modo per abituare sin da subito alla lettura, stimolando le competenze linguistiche e di scrittura dei più piccoli. Sempre a tale scopo, gli studenti dal secondo anno delle elementari ritorneranno a imparare a memoria filastrocche, poesie e haiku (brevi componimenti giapponesi). Inoltre, non si studieranno solo opere tratte dalla letteratura per l’infanzia, ma anche da testi di autori italiani del Novecento come Umberto Saba, Giovanni Pascoli e Guido Gozzano.
Una volta arrivati alle scuole medie, i ragazzi aggiungeranno a Odissea, Iliade ed Eneide anche opere di epica più moderna, come ad esempio la saga di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: serie fantasy scritta da Rick Riordan a partire dal 2005. Non è il primo autore moderno a prendere la scena fra i banchi di scuola. Ai classici per ragazzi infatti si potranno aggiungere per esempio le opere di Stephen King. E allo studio dei testi verrà abbinata, come già accade, la visione di film, oltre alla lettura di graphic novel.
La geostoria si sdoppia
Nelle scuole superiori non si studierà più la geostoria, materia che fonde lo studio della geografia con le evoluzioni storiche a essa connesse. Nei nuovi programmi, le due materie verranno separate, e si darà maggiore centralità “alla narrazione di quel che è accaduto nella nostra penisola dai tempi antichi fino a oggi”, spiega Valditara. Sarà necessario, però, sviluppare l’insegnamento della storia “come una grande narrazione, senza caricarla di sovrastrutture ideologiche, privilegiando inoltre la storia d’Italia, dell’Europa, dell’Occidente”. Non quindi come disciplina fondata sullo studio dei documenti e delle fonti ma, secondo le parole del ministro, partendo dalla lettura della Bibbia e dell’epica classica.
Nel dettaglio, prosegue il ministro, nella scuola primaria l’insegnamento verterà anche sullo studio del nostro patrimonio storico. Mentre negli ultimi due anni, “l’attenzione si concentrerà sui popoli italici, le origini e le vicende dell’antica Grecia e di Roma, le loro civiltà, i primi secoli del Cristianesimo”.
Più spazio alla musica
Dalla prima elementare “avvicineremo i bambini alla musica, alla sua comprensione, alla civiltà musicale”, annuncia ancora Valditara, che punta sulla musica a partire dalla presenza in commissione di Uto Ughi e Flavia Vallone. In particolare, l’insegnamento dell’arte si dovrà basare su un approccio più pratico che contempli un maggiore uso dei laboratori.