L’abusivismo giornalistico contro Milano

L’assurda campagna stampa per fermare un decreto utile (e il Pd muto)

Non è stata neanche calendarizzata alla commissione Ambiente del Senato la discussione sul cosiddetto “Salva Milano”, ormai diventato un dossier assai scottante (per autocombustione) in casa Pd. La legge doveva essere approvata entro la fine del 2024 per sbloccare decine di cantieri fermi nel capoluogo lombardo in seguito alle indagini giudiziarie (165 milioni di mancati introiti per il Comune, gìha detto Beppe Sala giovedì). Ma nel momento in cui il Pd si sta lacerando (inutilmente) nel dubbio che fornire il proprio appoggio a una soluzione che attesti il corretto operato della giunta del sindaco Sala in materia urbanistica possa significare dare il via libera ad abusi edilizi in tutto il paese, si capisce perché il “Salva Milano” si è arenato.

A poco è servito che il Sala abbia minacciato le dimissioni nel caso in cui il provvedimento non venga approvato, quel che sembra prevalere nel partito di Elly Schlein, la quale continua a non esprimersi, è una posizione ideologica e non una valutazione razionale dei fatti. Tale paura è alimentata da tutta una serie di articoli che stanno uscendo anche su testate di primo piano e che mettono sullo stesso piano l’abusivismo edilizio, anche quello più estremo che si è consumato per decenni nel Sud Italia, e lo sviluppo immobiliare di Milano, avvenuto secondo procedure supportate da leggi dello stato e regionali. Confondere abusivismo vero (si è costruito dove non si poteva e/o più di quello che si poteva) con quello formale (la procedura è sbagliata e si dovevano pagare più oneri di urbanizzazione al Comune) contestato dai giudici a Milano è una mistificazione. Tra l’altro, come spiegano gli esperti in materia, ogni comune è sovrano sul suo territorio e in campo urbanistico è libero di adottare sempre iter stringenti per ristrutturazioni edilizie e rigenerazione urbana, soprattutto in aree non urbanizzate. Insomma, salvare Milano non equivale a legittimare le case abusive di Casal di Principe, come ha scritto Repubblica. Ma su questo equivoco il “Salva Milano” rischia di franare.

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