Tanti fiori e tante lettere ieri a casa di Cecilia. Bentornata!

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore – Solo per una spiacevole (da parte mia) attenzione ai dettagli… Segnalo al caro Claudio Cerasa che la giacca di Cecilia Sala sembra un Barbour e non un Fay. Grande gioia per il rientro. In attesa dei prossimi articoli di Cecilia.

Peppino Di Tano

Confermo. Arriveranno presto. E che bello rivederla ieri pomeriggio. Le abbiamo portato molti fiori, molte lettere ricevute, molti messaggi conservati, qualcosina per brindare. Bentornata Cecilia.


Al direttore – Ho letto l’editoriale dedicato al trasferimento al largo delle coste savonesi del rigassificatore oggi ormeggiato a Piombino. Martedì il Consiglio regionale della Liguria ha votato all’unanimità un documento di contrarietà. Potrei limitarmi a osservare che la precisa volontà di tutti i rappresentanti di tutti i cittadini liguri in democrazia abbia un valore e debba essere rispettata. Ci tengo, piuttosto, a precisare due aspetti che la legittima opinione dell’editorialista ha invece interpretato partendo da basi errate. Innanzitutto, il mio “primo passo” non è stato “nel senso del più populista e pavido disfare”. La mia contrarietà al trasferimento del rigassificatore non è nata ieri in Consiglio regionale. L’ho espressa immediatamente fin dai primi giorni della campagna elettorale, quando sarebbe stato molto più populista e pavido soprassedere, scaricando su decisioni precedenti e di altri ogni responsabilità di una scelta invisa al territorio. Il secondo errore di fondo è proprio il fatto che questa mia posizione nasca come “siluro all’ex governatore Giovanni Toti”, i cui meriti da amministratore sono sempre stati riconosciuti da me e soprattutto dai cittadini liguri che hanno confermato la volontà di essere governati dal centrodestra. Al contrario, fin da subito, ho motivato la mia contrarietà con un giudizio tecnico molto preciso. Collocare la nave rigassificatrice a una così grande distanza dalla dorsale tirrenica lungo la quale corre la distribuzione del gas è un errore e non è razionalmente conveniente. Nella mia vita da manager e successivamente da civil servant quale mi considero, non ho mai avuto paura di assumere decisioni impopolari, c’è chi addirittura la considera una mia prerogativa. Di certo, ritengo sia un dovere fare ogni tipo di approfondimento e valutazione prima di compiere una scelta che vada nella direzione della sostenibilità anche economica e del pubblico interesse. Non ho mai ritenuto che lo spostamento del rigassificatore al largo delle coste savonesi lo sia, sarebbero 450 milioni di euro spesi inutilmente. L’ho detto da subito e coerentemente lo ribadisco, nel pieno rispetto di chi la pensa diversamente, purché non pretenda di attribuirmi tentazioni populiste che mai saranno alla base delle mie scelte.

Marco Bucci


governatore della Liguria

Capiamo lo spirito della sua lettera, gentile governatore, ma restiamo convinti di quello che abbiamo scritto: un uomo del fare come lei che diventa un uomo del non fare su un progetto strategico anche per l’Italia come lo è il rigassificatore è purtroppo un cedimento al populismo. Facciamo nostre le parole dell’ex governatore: “Se protestare producesse calore, saremmo imbattibili”. Non le chiediamo di ripensarci, ma quanto meno di pensarci, sì. Un caro saluto.


Al direttore – Dal 1870 il Papa è infallibile. Lo era anche nell’897, quando Stefano VI ordinò di riesumare il corpo del suo predecessore, Papa Formoso, morto da alcuni mesi. Il cadavere di Formoso fu rivestito dei paramenti papali, posto su un trono e sottoposto a un processo in cui Formoso fu accusato di usurpazione del pontificato; al termine il cadavere fu dichiarato colpevole, privato delle insegne papali, le sue decisioni furono annullate e il corpo fu gettato nel Tevere. Non c’è bisogno di ricorrere a tanto macabri precedenti quando si sentono provenire dal soglio di Pietro affermazioni e giudizi sulle attuali vicende di Israele che anche cattolici giudicano aberranti e non condivisibili. Bisogna ricordare che l’infallibilità del Pontefice si dà solo in circostanze specifiche: che parli come guida suprema della Chiesa universale (ex cathedra), che l’insegnamento riguardi la fede o la morale, che sia espresso con l’intento di vincolare tutta la Chiesa. Ma esiste lo scandalo, e questo turba non solo il popolo dei credenti: nel 2024 come nell’897.

Franco Debenedetti


Al direttore – In merito a un vostro editoriale dal titolo “Smascherare il populismo energetico” mi vedo costretto a intervenire, ancora una volta e nonostante lo abbia fatto più volte pubblicamente, anche sul suo giornale, per smentire quella che ormai è diventata una “favoletta” da usare contro di me. Vado al punto: da ministro del governo Draghi non ho condiviso nessun accordo col comune di Piombino per trasferire il rigassificatore in altra sede, semplicemente perché come governo non abbiamo preso, in Cdm, nessuna decisione in quel senso. Se guardiamo agli atti ufficiali, quelli che contano davvero al netto delle insinuazioni, come ho avuto modo di spiegare: nel dl 50 del 2022 del governo Draghi un provvedimento omnibus su “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”, firmato anche dal sottoscritto che da ministro del Lavoro aveva, tra le altre cose, inserito il finanziamento del fondo Affitti, si prevedevano interventi di nuova capacità di rigassificazione in seguito alla crisi energetica dovuta al conflitto in Ucraina. Nello stesso decreto non si faceva in alcun modo riferimento al termine “ricollocamento” di impianti, né a Vado o altri siti. Con il successivo decreto legge 57 del 2023 del governo Meloni, poi, su “Misure urgenti per gli enti territoriali, nonché per garantire la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il settore energetico”, firmato dalla presidente Meloni e diversi ministri venne “emendato” il testo del governo Draghi inserendo il termine “ricollocazione” degli impianti di rigassificazione, aprendo così la strada alla possibilità, colta dalla giunta Toti e dalla sua maggioranza di destra che attualmente governa la Liguria, di proporre Vado come sito alternativo a Piombino. Basta consultare gli atti in Gazzetta Ufficiale per sapere come sono andati i fatti. Colgo infine l’occasione per ringraziare, attraverso il suo giornale, il presidente Bucci e tutto il centrodestra ligure per aver modificato l’orientamento precedente sul rigassificatore a Vado, sostenendo la nostra posizione di contrarietà che era motivata, tra le altre cose, dal fatto che in Liguria c’è già un rigassificatore e che in quel territorio sono presenti già importanti aree industriali che hanno un peso ambientale molto forte per i cittadini. P.s.: non ho potuto partecipare al voto della mozione contro il rigassificatore in Consiglio regionale per un sopravvenuto impegno personale che mi ha costretto ad abbandonare la seduta consiliare prima del termine dei lavori. Grazie della cortese attenzione, cordiali saluti.

Andrea Orlando

Liberi di essere Nimby. Ma ci troviamo costretti ancora una volta a ricordare che l’ex ministro Orlando, nel 2022, firmò un decreto, il dl 50 del 2022, che prevedeva esplicitamente, all’articolo 5, la presenza del rigassificatore in banchina, a Piombino, per uno o due anni.

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