Nordio dopo il rientro in Italia di Cecilia Sala: “Prematuro parlare della scarcerazione di Abedini”

Il ministro della Giustizia in un’intervista alla Stampa: “La richiesta formale non è ancora arrivata al nostro ministero”. E sulla separazione delle carriere da oggi alla Camera: “Andremo diritti per la nostra strada”

“Dell’estradizione di Abedini è prematuro parlare, anche perché sino a ora la richiesta formale non è ancora arrivata al nostro ministero”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in una intervista alla Stampa, a proposito dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi arrestato il 16 dicembre all’aeroporto di Milano Malpensa su cui l’Iran ha fatto pressioni per chiederne la scarcerazione, mettendo anche in relazione la sua detenzione con quella della giornalista Cecilia Sala, liberata ieri. Sull’ingegnere iraniano pendono diverse accuse di terrorismo da parte degli Stati Uniti, che hanno emesso un mandato d’arresto internazionale. “La situazione di Abedini è squisitamente giuridica, e va studiata nella sua complessità, indipendentemente dal felice esito della vicenda Sala”, ha aggiunto Nordio.

Nell’intervista, il ministro della Giustizia parla anche della separazione delle carriere, la cui riforma arriva oggi alla Camera. “Andremo diritti per la nostra strada, senza esitazioni”, assicura Nordio, che a proposito delle critiche mosse dal Csm dice: “Ascoltiamo con enorme rispetto e interesse tutto quello che dice il Consiglio Superiore della Magistratura. Ma anche il Csm deve ascoltare quello che vogliono gli elettori. E questi ultimi ci hanno conferito il mandato di fare questa riforma, e noi la faremo”. Infine, il Guardasigilli esprime un commento sull’emendamento di Forza Italia contro il sorteggio dei futuri membri laici nei due Csm previsti dalla riforma: “L’emendamento era razionalmente comprensibile, ma in una materia così complessa occorre trovare una composizione tra varie opzioni. Peraltro non possiamo permetterci di allungare i tempi, vista la necessità della doppia lettura. A parte ciò il sorteggio è inserito sistematicamente nel sistema giurisdizionale. Sono sorteggiati i membri del tribunale dei ministri, i giudici popolari della Corte d’Assise che possono mandarti all’ergastolo, e sedici giurati nei processi contro il Presidente della Repubblica per alto tradimento. Non c’è alcun pericolo – conclude Nordio – che questo costituisca un precedente per sminuire i poteri del Parlamento”.

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