Il Quint a Villa Madama per discutere di come alleggerire le sanzioni al governo di transizione post Assad. Poi Tajani a Damasco
Sono in arrivo oggi a Roma il presidente americano uscente Joe Biden e il suo segretario di stato Antony Blinken. Si tratta probabilmente dell’ultimo viaggio in Europa di Biden prima del 20 gennaio, quando alla Casa Bianca arriverà Donald Trump. Ed è in queste ultime fasi del trasferimento di potere americano che si è inserito il negoziato per la liberazione della giornalista Cecilia Sala, detenuta ingiustamente in Iran, guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La missione di Biden aveva come obiettivo soprattutto un ultimo viaggio in Vaticano, da Papa Francesco (che incontrerà domani), ma dopo gli sviluppi legati al ritorno in Italia di Sala, la sua presenza a Roma e il bilaterale con Meloni di sabato pomeriggio potrebbe non essere più soltanto cerimoniale. Secondo una fonte dell’Amministrazione americana sentita dal Foglio, Biden potrebbe decidere di evitare di sollevare il caso, anche in considerazione del fatto che “non risultano indicazioni di un reale coinvolgimento della Casa Bianca nella trattativa”. Qualunque sia il destino dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, il governo italiano avrebbe negoziato direttamente con Teheran e, per i risvolti dei prossimi giorni, con la nuova Amministrazione americana di Donald Trump.
Ma l’Iran è solo un pezzo di una regione che sarà al centro dei colloqui dei prossimi giorni a Roma. Questa sera a Villa Madama è previsto un vertice presieduto dal ministro degli Esteri Antonio Tajani al quale parteciperanno sia Blinken sia i rappresentanti dei quattro paesi della coalizione informale nota come Quint. A Francia, Germania e Regno Unito si unirà anche l’Alto rappresentante della diplomazia dell’Ue, Kaja Kallas, per parlare soprattutto di Siria e della transizione del post Assad. Secondo chi ha partecipato all’organizzazione del vertice, non sono attesi grandi risultati dalla riunione, che serve piuttosto per un ultimo giro di conversazioni informali con questa amministrazione americana. Sin dalla caduta del dittatore siriano Bashar al Assad, Blinken voleva convocare il Quint per coordinare le prossime mosse occidentali, ma l’agenda di queste ultime settimane di Amministrazione Biden è stata fittissima. L’America nei giorni scorsi ha sollevato alcune sanzioni contro la Siria (ma ieri il Washington Post ha scritto che Biden ha deciso di mantenere la designazione di “gruppo terrorista” per il nuovo governo siriano, lasciando la decisione cruciale a Trump) e, secondo fonti della Farnesina, l’Italia chiederà un ulteriore allentamento “progressivo” delle misure economiche soprattutto per quanto riguarda l’assistenza sanitaria alla popolazione e l’accesso di ong e operatori. Subito dopo è prevista la partenza di Tajani per Damasco, dove cinque giorni fa sono già stati la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock e il suo omologo francese Jean-Noel Barrot.