Salta l’arresto del presidente Yoon, che cita Trump per difendersi. E la frattura fra il sistema democratico e politico e i cittadini è ormai difficilmente rimarginabile
La crisi politica in Corea del sud, il più importante alleato dell’occidente in Asia orientale insieme al Giappone, si approfondisce e inizia a prendere i contorni della farsa. Dopo la dichiarazione della legge marziale durata solo una manciata di ore il 3 dicembre scorso da parte del presidente ormai sospeso Yoon Suk-yeol, dopo la procedura d’impeachment e le indagini in corso su quella notte, ieri il team dell’Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto livello si è presentato alla sua residenza con un mandato d’arresto. Ma dopo circa sei ore di stand off, con circa un centinaio di investigatori e di poliziotti fuori dal cancello principale della residenza di Yoon, l’unità è stata costretta a rinunciare al fermo del presidente sospeso che con tutta probabilità voleva fare un colpo di stato.
L’Ufficio che si occupa di indagare sulla cospirazione di Yoon ha poi spiegato ai giornalisti che la ritirata è stata obbligata per via di problemi “di sicurezza”: “Siamo riusciti ad avvicinarci a quasi duecento metri dalla residenza presidenziale, ma circa duecento forze del Servizio di sicurezza presidenziale e militari hanno circondato l’edificio, ponendosi come una barriera umana armata”. L’Agenzia nazionale di polizia sudcoreana ha dichiarato che saranno per questo indagati il capo e il vicecapo del servizio di sicurezza presidenziale per aver intralciato la giustizia. Ma nel frattempo la frattura che si è creata fra il sistema democratico e politico e i cittadini, in Corea del sud, è difficilmente rimarginabile. Così come la fiducia in una giustizia giusta. Perché Yoon è un ex procuratore, ma da settimane resiste ai tentativi degli investigatori di interrogarlo. E ha un ottimo precedente da rivendicare per difendersi: il team legale del presidente sospeso ha dichiarato ieri che il processo di impeachment non è giustificato, perché Yoon dovrebbe godere dell’immunità dall’accusa. Per farlo, ha citato la sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti su Donald Trump.