Il futuro non si sa, ma il presente è dei film musicali

Moderni, modernissimi, non il genere che annunciava i duetti con gli attori che si mettevano in posa. Da “Better Man” a “A Complete Unknown” fino a “Wicked” e “Emilia Perez”

Il futuro non si sa. Del resto il cinema è stato considerato un fenomeno passeggero già quando era in culla, bianco e nero senza sonoro. Poi una forma di spettacolo capace di mettere strane idee in testa alle ragazze, come già il romanzo ai tempi suoi (per dire: quando il romance – altro non erano, le letture in questione – aveva condotto Madame Bovary alla morte, e Don Chisciotte alla follia).

Il presente è dei film musicali. Moderni, modernissimi, non il genere che annunciava i duetti con gli attori che si mettevano in posa. E per noi poveretti alla periferia dell’impero cambiavano lingua, dall’italiano all’inglese, quando non venivano tradotte e doppiate anche le canzoni: a che serve arruolare un grande musicista come Lin-Manuel Miranda – nel primo “Oceania” – per poi devastarlo con testi dalle sillabe in soprannumero?

Musicale è “Better Man”, dal titolo di un brano di Robbie Williams che in forma di scimpanzé cresce, sogna, diventa famoso e depresso (la recensione è a fianco). Musicale è “A Complete Unknown”, il film che James Mangold ha dedicato ai primi successi di Bob Dylan, da quando il giovanotto arrivò al Greenwich Village dal Minnesota, con una chitarra in mano e l’intenzione di andare a trovare il suo idolo Woody Guthrie, fino alla svolta “elettrica”.

Woody Guthrie era in ospedale, muto. L’unico che andava a trovarlo era Pete Seeger, cantautore e compositore votato alla musica folk. Anche lui rimane male per la chitarra elettrica, ma Bob prende la moto e se ne va. Non senza aver spezzato il cuore a un paio di fidanzate. Una era Joan Baez, piedi nudi e secondo Dylan un modo di cantare troppo aggraziato. Tranne quando sfodera, come accade nel film, uno sguardo di odio – del tutto ricambiato – verso Timothée Chalamet, un meraviglioso, scostante e umorale Bob Dylan. “A Complete Unknown” uscirà nelle sale italiane dal 23 gennaio.

Era un musical di Broadway anche il vero film natalizio di quest’anno, la strega rosa confetto e la strega verde ramarro di “Wicked”, diretto dal regista Jon M. Chu, figlio di un celebre chef di Los Angeles. Tanto che vengono organizzate proiezioni sing-along, con il pubblico che fa il karaoke, come un tempo accadeva per “The Rocky Horror Picture Show” (a Milano c’era un cinema che non ha proiettato altro per anni – passati, purtroppo).

Qualche anteprima sing-along è stata organizzata a Roma per Capodanno. Aumenteranno quando “Emilia Perez” – l’irresistibile trans-narco-musical-thriller di Jacques Audiard, premio della giuria a Cannes – arriverà nei cinema il 9 gennaio. Colonna sonora di Clément Ducol, Selena Gomez canta qualche brano. Trama: un re del narcotraffico, bruttarello e con i denti d’oro, decide di sparire del mondo e diventare donna con la gonna.

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