A Las Vegas, in Nevada, verso le 8:40 dell’1 gennaio (le 17:40 in Italia) un Cybertruck, il pick up della Tesla, è esploso vicino all’ingresso del Trump Hotel. Matthew Livelsberger, che si trovava all’interno del veicolo, è deceduto, e sette persone sono rimaste ferite in modo lieve. Lo sceriffo di Las Vegas Kevin McMahill ha detto di ritenere che l’esplosione del Cybertruck sia stato un “incidente isolato”. Eppure, secondo la Cnn, la polizia indaga seguendo la pista del terrorismo. Il presidente americano Joe Biden ha anche spiegato che sono in corso indagini per verificare eventuali legami con l’attentato di New Orleans avvenuto poche ore prima.
Livelsberger aveva un passato militare, così come Shamsud Din Jabbar, il texano che ha lanciato un pick up contro la folla in Louisiana uccidendo 10 persone e che si era radicalizzato di recente, abbracciando l’ideologia dello Stato islamico. Entrambi avevano svolto missioni all’estero e avrebbero anche condiviso un periodo in una stessa base. Fonti sentite dall’emittente Denver7, confermando che il 42enne Jabbar, che è stato nell’esercito tra il 2005 e il 2015, e il 37enne Livelseberger, che secondo la Cbs era rientrato in licenza in Colorado dalla Germania dove era ancora di stanza, sono stati nello stesso periodo a Fort Bragg in Afghanistan.
È stato inoltre accertato che i due hanno noleggiato i veicoli attraverso la stessa app, Turo. Le autorità sono state in grado di risalire all’auto, noleggiata in Colorado, tramite filmati video ripresi presso le stazioni di ricarica.
Lo sceriffo McMahill ha detto che nel cassone nel retro della Tesla sono state trovate bombole di gas e di carburante da campeggio e grandi mortai per fuochi d’artificio. Non è chiaro come siano stati accesi, ha detto lo sceriffo.