Dall’Ucraina all’astensionismo: cosa ci sarà nel messaggio di fine anno di Mattarella

Nel discorso che sta preparando il capo dello stato passaggi anche verso le morti sul lavoro e i femminicidi

Un discorso che voli alto, ma che serva a indicare una rotta da seguire. Sorvolando sulle polemiche politiche strettamente interne. E’ l’obiettivo del discorso che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sta perfezionando in queste ore. E che il capo dello stato reciterà al paese (rigorosamente in piedi di fronte alla telecamera) domani sera in prima serara, in diretta televisiva. Appuntamento che per Mattarella è arrivato alla decima replica, dopo il primo tenuto nel dicembre del 2015.

Ma quali saranno gli argomenti su cui si soffermerà in particolar modo l’inquilino del Quirinale? Senz’altro i due principali conflitti a livello mondiale, in Ucraina e in medio oriente. E qui il passaggio sarà rivolto agli sforzi per il raggiungimento di una “pace giusta”, che quindi si distanzi da chi vuole una pace molto più simile alla resa. Un messaggio che Mattarella ha ripetuto più volte nel corso del suo mandato, a partire dal discorso dello scorso anno.

Il capo dello stato è sempre stato attento a far riferimento ad alcuni personaggi, ad alcune storie, che raccontano uno spaccato di paese. Quest’anno rivolgerà nuovamente le sue attenzioni a due fenomeni verso sui, secondo Mattarella, si potrebbe fare ancora di più: le morti sul lavoro e i femminicidi. Un altro tema che emergerà dal testo cui sta lavorando il presidente è l’astensionismo, con un appello rivolto a tutto il paese affinché si ricrei un clima di fiducia nei confronti delle diverse istituzioni. Che porti quindi gli elettori a tornare a recarsi, in futuro, alle urne.

C’è chi ovviamente ci leggerà un rilievo mosso ai partiti e agli esponenti politici, come quando Mattarella è uso a dire la sua su temi come l’immigrazione o il rapporto con la magistratura. Ma come detto l’obiettivo è più ampio. E come sempre mira più a unire che a dividere.

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