Ha ragione il sindaco Sala, l’espressione “salva Milano” non è solo orrenda, ma anche insensata. Cronistoria
Ha ragione il sindaco Sala: l’espressione “salva Milano” è orrenda. Per trovarla anche insensata, basta dare uno sguardo alla storia (se volete ripassare, Il Mulino ha pubblicato fresco fresco “Lo Stato di Milano” di Michele Maria Rabà). Nel capoluogo lombardo il catasto era stato istituito ai tempi di Carlo V, nel 1543, e modernizzato già nel 1718; in Italia, è stato istituito nel 1864, faticosamente uniformato nel 1886, aggiustato nel 1901, fascistizzato nel 1938, rifatto nel 1960, corretto nel 1969, rivisto nel 1972… Nel 1755, a Milano, erano state create le deputazioni, tramite cui i proprietari di terreni e immobili gestivano il patrimonio comunitario, vegliavano sull’esazione dei tributi, nominavano il sindaco, i maestri e i parroci (in Italia, il rapporto fra i proprietari e il destino dei loro soldi è tuttora piuttosto confuso). Nel 1769, a Milano, veniva decretata la pubblicazione di un bollettino di notizie dall’estero, affinché i cittadini fossero sempre ben informati e di conseguenza responsabilizzati (in Italia, il principale rotocalco di informazione dall’estero, l’Internazionale, viene fondato nel 1993). Nel 1773, a Milano, veniva concessa la libera iscrizione degli studenti all’università (in Italia, nel 1968, si protesta per il diritto allo studio). Nel 1774, a Milano, veniva formato un Direttorio medico-chirurgico, per convogliare nella stessa direzione le forze sanitarie (in Italia, nel 2020, si imbastisce in fretta e furia un Comitato tecnico-scientifico per far fronte all’emergenza Covid). Nel 1782, a Milano, veniva abolita la censura dei libri (in Italia, nel 1913 entra in vigore una legge per la censura dei film, nel 1969 vengono sequestrate le incisioni di “Je t’aime… moi non plus” di Serge Gainsbourg, nel 1976 viene messa al rogo la pellicola di “Ultimo tango a Parigi”). Nel 1784, a Milano, venivano aperti orfanotrofi pubblici in cui ragazze e ragazzi senza famiglia potessero venire avviati al praticantato nelle professioni e alla conoscenza delle lingue (in Italia, nel 2024, il Censis certifica che la scuola è una “fabbrica di ignoranti”). Nel 1786, a Milano, venivano stesi i nuovi codici civile e penale (in Italia, ottant’anni dopo la liberazione, il codice penale conserva l’impianto della riforma fascista). Sempre nel 1786, a Milano, venivano indetti i primi concorsi pubblici per selezionare funzionari in base al merito (in Italia, nel 2023, il Testo unico del pubblico impiego introduce delle eccezioni riguardo all’individuazione dei candidati idonei, salvo contenere un articolo che elenca le eccezioni a tali eccezioni). In effetti, alla luce della storia, non risulta chiarissimo da cosa bisognerebbe salvare Milano. Forse dall’Italia.