La pista russa dietro l’aereo precipitato in Kazakistan

Il Consiglio di difesa e sicurezza ucraino e media indipendenti accusano la difesa aerea russa, in quelle ore attiva nei pressi di Grozny. Tutti i precedentie e le indagini internazionali

Sarebbe stata l’antiaerea russa ad abbattere l’aereo della Azerbaijan Airlines, in volo dalla capitale azera Baku al capoluogo ceceno Grozny, che si è schiantato ieri vicino ad Aktau, in Kazakistan, causando 38 morti e 29 feriti. Alternativa ad altre ipotesi, come lo scontro con uno stormo di uccelli o l’esplosione di una bombola di gas a bordo, l’accusa è stata formulata dal Consiglio di difesa e sicurezza ucraino, in particolare dal capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso lo stesso Consiglio, Andri Kovalenko. Secondo Kovalenko, “questa mattina l’aereo ‘Embraer 190’ dell’Azerbaijan Airlines, in volo da Baku a Grozny, è stato abbattuto da un sistema di difesa aerea russo”. La tesi è ripresa anche da media russi indipendenti, come Meduza, che accusano un missile terra-aria.

L’aereo non avrebbe dovuto trovarsi nel punto in cui è precipitato, distante dalla tratta prevista. Diversi video condivisi sui social e rilanciati dai media internazionali mostrano numerosi buchi compatibili con fori di artiglieria o di proiettili. L’incidente è avvenuto mentre la difesa aerea russa era attiva in risposta a un presunto attacco ucraino a Grozny. L’aereo aveva richiesto un atterraggio d’emergenza dopo due ore di volo, ma la nebbia a Grozny ha impedito l’autorizzazione. In seguito, è stato reindirizzato a Makhachkala, in Daghestan, e infine ad Aktau, in Kazakistan, dove si è schiantato.

Kovalenko ha criticato le autorità russe, affermando che avrebbero dovuto “chiudere lo spazio aereo sopra Grozny”. Ha inoltre dichiarato che l’aereo, “danneggiato dai russi”, è stato inviato in Kazakistan invece di facilitare un “atterraggio di emergenza a Grozny” che avrebbe potuto “salvare vite umane”.

Tra le vittime si contano cittadini dell’Azerbaigian, del Kazakistan, del Kirghizistan e 16 russi. Tra i 29 sopravvissuti ci sono due bambini e cittadini di Azerbaigian, Russia, Kazakistan e Kirghizistan, tutti portati in ospedale.

Frammenti di una presunta conversazione tra i piloti dell’Embraer e il dispatcher di Makhachkala sono stati pubblicati sul canale Telegram VchK-OGPU. Le registrazioni suggeriscono che l’aereo avrebbe subito danni e perso il controllo durante la discesa su Grozny. Inizialmente, i piloti pensavano che l’aereo fosse stato colpito da uccelli. Hanno chiesto il permesso di atterrare a Mineralnye Vody, nella Russia meridionale, ma hanno rapidamente cambiato rotta per Makhachkala. Probabilmente non sono riusciti a raggiungere il Daghestan a causa dei danni ai comandi dell’aereo.

L’Azerbaijan Airlines ha sospeso tutti i voli per Grozny e Makhachkala fino alla conclusione delle indagini sulle cause dell’incidente, sostenendo la teoria di un colpo accidentale da parte dell’esercito russo. Non a caso, l’indagine sarà condotta da specialisti del Kazakistan (dove l’aereo è precipitato), del Brasile (dove vengono prodotti i jet Embraer) e probabilmente dell’Azerbaigian, ma non della Russia.

Non è la prima volta nella storia recente che viene abbattuto un aereo passeggeri. La Russia e la sua antecedente Urss sono recidive. Già il 20 aprile 1978 la difesa aerea sovietica abbatté, vicino a Murmansk, il volo Korean Air Lines 902, un Boeing 707 in volo da Parigi a Seul con scalo ad Anchorage. Virando sopra l’Oceano Artico, l’aereo entrò per errore nello spazio aereo sovietico vicino alla penisola di Kola, venendo intercettato e colpito da un caccia sovietico. L’incidente uccise due dei 109 passeggeri e membri dell’equipaggio e costrinse l’aereo a effettuare un atterraggio di emergenza sul lago ghiacciato Korpijärvi, vicino al confine finlandese. Gli elicotteri sovietici salvarono i superstiti e li trasportarono nella città di Kem’, in Carelia.

Simile nella dinamica, ma più grave negli esiti, fu la vicenda del volo Korean Air Lines 007, abbattuto il 1º settembre 1983 nei pressi dell’isola Moneron, a ovest di Sachalin, nel mar del Giappone. Il disastro causò la morte di tutte le 269 persone a bordo.

Un caso più recente riguarda il volo Malaysia Airlines 17, abbattuto il 17 luglio 2014. Come stabilito da un tribunale olandese il 17 novembre 2022, furono i secessionisti filorussi del Donbas, con il supporto russo, a lanciare il missile che distrusse l’aereo presso Hrabove, nell’oblast’ di Donec’k. Il tribunale condannò in contumacia all’ergastolo due cittadini russi, Igor’ Girkin e Sergej Dubinskij, e il cittadino ucraino filorusso Leonid Charčenko. I giudici stabilirono inoltre che la Russia aveva il controllo delle forze secessioniste all’epoca. Ciò non impedisce alla propaganda filorussa di includere i 298 passeggeri e membri dell’equipaggio tra le “14.000 vittime del genocidio ucraino nel Donbas”.

Infine, i polacchi accusano Putin anche per il disastro di Smolensk del 10 aprile 2010, quando un Tupolev Tu-154 dell’aeronautica militare polacca si schiantò nei pressi della città russa, causando la morte di tutte le 96 persone a bordo, tra cui il presidente della Polonia Lech Kaczyński e altri alti funzionari. La delegazione stava partecipando alla commemorazione del 70º anniversario del massacro di Katyn.

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