Il premier francese presenta l’esecutivo: Barrot agli Esteri e Lombard all’Economia, tornano Valls e Darmanin. L’influenza di Marine Le Pen, che ha chiesto e ottenuto la testa di Bertrand, e l’assenza del Partito socialista
Parigi. “Un governo prima di Natale”, aveva promesso il primo ministro francese, il leader dei centristi del MoDem François Bayrou: promessa mantenuta. Dopo nove giorni di consultazioni e diversi rinvii, è nato il Bayrou I, con l’ambizione di durare fino alla fine del quinquennio, nel 2027. E’ un governo a forti tinte macroniane e golliste, di riconferme e di grandi ritorni. Bruno Retailleau (Interno) Sébastien Lecornu (Forze armate), Rachida Dati (Cultura), esponenti dei Républicains (Lr), e Jean-Noël Barrot (Esteri), membro del MoDem, mantengono il loro portafoglio. Tornano invece nell’esecutivo, e dalla porta principale, Gérald Darmanin, che a sorpresa diventa ministro della Giustizia, l’ex capo del governo Élisabeth Borne, nominata all’Istruzione, ma soprattutto Manuel Valls. Ministro dell’Interno e primo ministro durante la presidenza Hollande, Valls avrà la delega ai Territori d’Oltremare, dossier che conosce molto bene (è stato presidente della missione parlamentare sulla Nuova Caledonia) e che in questo periodo, con la crisi di Mayotte, avrà un peso particolare. Non farà invece parte della squadra di governo Xavier Bertrand, il presidente degli Hauts-de-France. Marine Le Pen, leader dei sovranisti del Rassemblement national, ha chiesto e ottenuto la testa di Bertrand per garantire l’appoggio esterno al Bayrou I, in ragione delle pessime relazioni tra il suo partito e l’esponente gollista. “Il primo ministro mi ha informato questa mattina, contrariamente a quanto mi aveva proposto ieri, di non essere più in grado di affidarmi la responsabilità del ministero della Giustizia a causa dell’opposizione del Rassemblement national”, ha scritto su X Bertrand mezz’ora prima dell’ufficializzazione. “Mi rifiuto di partecipare a un governo formato con il benestare di Marine Le Pen”, ha aggiunto.
All’Economia, incarico strategico in ragione dello stato in cui versano le finanze, è stato chiamato un supertecnico come Éric Lombard, direttore della Cassa depositi e prestiti francese, passato per Bnp Paribas e per Generali France. In un ritratto pubblicato da Les Echos nel 2022 si era definito “compatibile con la macronia e apprezzato dalla sinistra”. Assenti invece i membri del Partito socialista (Ps), come aveva annunciato giovedì il primo segretario Olivier Faure. L’eurodeputato Raphaël Glucksmann, capolista dei socialisti alle europee considerato da molti il leader del futuro della gauche, ha dichiarato di essere stato contattato da Bayrou per entrare a far parte del governo: ha declinato.