Il Carroccio ha presentato un ordine del giorno alla Camera per ammorbidire la norma sui compensi esteri percepiti dai parlamentari. Poi il passo indietro dopo l’intervento del sottosegretario Freni
Cortocircuito nella Lega e nel governo sulla noma “anti Renzi”. Alla Camera il Carroccio aveva presentato un ordine del giorno che chiedeva di ritirare la norma contenuta in manovra. Una linea espressa l’altro giorno in Senato dal capogruppo Massimiliano Romeo: “È assurda non sono d’accordo”. L’odg della Lega ha creato però tensione nella maggioranza soprattutto in Fratelli d’Italia. Ed è toccato al rappresentante del governo presente in Aula Federico Freni, sottosegretario dell’Economia in quota Matteo Salvini, spiegare ai suoi colleghi che l’odg doveva essere ritirato.
Nell’odg si legge:
tale normativa è eccessivamente rigida e genera limitazioni ingiustificate per chi esercita attività regolari e tracciabili;
è necessario distinguere i compensi derivanti da professioni regolate da quelli percepiti al di fuori di tali ambiti, semplificando la disciplina e valorizzando la professionalità di chi ricopre cariche pubbliche
L’obiettivo della Lega era quello di “escludere dal divieto richiamato in premessa le attività professionali regolate da albi previsti per legge, limitatamente ai compensi derivanti esclusivamente dall’esercizio di tali attività”. Un blitz che stavolta non è riuscito.