Il ministero di Piantedosi commenta la sentenza: “Il potere di stabilire quali siano i paesi sicuri è riservato alla politica e non ai giudici”
La Corte di Cassazione ha stabilito che i giudici non possono “sostituirsi” al ministro degli Esteri quando si parla di quali paesi siano sicuri. E dalle parti del ministero dell’Intero, governato da Matteo Piantedosi, sono più che soddisfatti. “Contrariamente a quanto affermato da chi troppo frettolosamente ha commentato la sentenza forse senza neanche averla letta – osserva una fonte qualificata del ministero dell’Interno – ha trovato sostanziale accoglimento la linea sostenuta dal governo”.
“In sintesi – si osserva al Viminale – la Suprema Corte ha sottolineato come il potere di stabilire quali siano i paesi sicuri ‘è riservato al circuito democratico della rappresentanza popolare’, dunque alla politica e non ai giudici, un potere che prima era esercitato con un decreto interministeriale e che ora si esprime con una norma primaria, quindi non più disapplicabile dai giudici. Ancora la Cassazione, chiarendo come la disapplicazione non poteva di certo travolgere l’intero decreto ma solo riguardare il caso del singolo ricorrente, ha evidenziato inoltre che l’intervento del giudice non può di certo basarsi su mere presunzioni ma deve trovare fondamento in una puntuale istruttoria e limitarsi ai soli casi di manifesto contrasto della lista dei ‘Paesi sicuri’ ai principi del diritto europeo e nazionale”.
“Un importante passo in avanti che troverà completamento quando la Corte di Giustizia europea, a inizio anno, si pronuncerà sulla conformità della legge italiana ai canoni del diritto dell’Unione”, sottolinea la stessa fonte.