Così al Jolani modellerà la Siria sull’esempio del suo governo a Idlib

Non c’è stato nessun tentativo di massacro di massa di presunti adoratori del diavolo. Nessuna delle raccapriccianti follie associate al nome di Isis, ma sharia per tutti. Le donne col velo, alcol e musica vietati, niente stato di diritto. Scrive lo Spectator

Verso la fine di febbraio 2012 stavo viaggiando nella provincia siriana di Idlib” scrive Jonathan Spyer sullo Spectator. “Ho soggiornato per alcuni giorni in una città chiamata Binnish, non lontano dal capoluogo della provincia. A quel tempo, era sotto il controllo provvisorio della neonata insurrezione contro il regime di Bashar Assad. Il giovane ospite del posto in cui alloggiavo, lo chiamerò ‘D’, era collegato alle strutture nascenti di quello che a quel tempo era ampiamente noto come ‘Esercito siriano libero’. Mi disse all’epoca che ‘questa cosa [la guerra civile] è iniziata a Idlib e finirà anche a Idlib’. Sembrava un’affermazione assurda e presuntuosa all’epoca. A quanto pare, però, ‘D’ aveva ragione. Non solo nel suo sentimento generale che l’insurrezione sarebbe stata vittoriosa. Ma nella sua precisa previsione che i circoli islamici che si stavano organizzando a Binnish in quel momento, che erano una delle prime iterazioni di quello che sarebbe poi diventato Hayat Tahrir al Sham (HTS), sarebbero stati quelli che avrebbero portato la vittoria.

Come risultato di questa mossa audace, il leader di HTS Ahmed Sharaa/Abu Mohammed al Jolani è ora il governatore de facto della capitale siriana. I media e i governi occidentali stanno soppesando ogni sua affermazione nel tentativo di capire cosa potrebbe riservare il futuro della Siria. E’ moderato? E’ ancora un jihadista? Ci sono speranze per un governo più rappresentativo in Siria? Nel periodo tra il 2017 e il 2024 al Jolani e il suo movimento erano i governanti de facto della provincia di Idlib. Quindi, un’attenta osservazione del modo in cui hanno governato lì probabilmente fornirà più indizi sulla direzione degli eventi ora rispetto all’analisi delle dichiarazioni dell’esperto di pubbliche relazioni al-Jolani dell’ultima settimana. Cosa ci dice il record di governance di HTS? HTS a Idlib non si è lasciato coinvolgere dagli eccessi folli dei suoi rivali jihadisti dello Stato islamico. Non c’è stata schiavitù per le donne non musulmane. Non c’è stato nessun tentativo di massacro di massa di presunti adoratori del diavolo. Nessuna delle raccapriccianti follie associate al nome di Isis. D’altro canto, ciò che è stato istituito è stato uno staterello repressivo e autoritario governato in conformità con la legge islamica della sharia.

Le donne sono tenute a indossare l’hijab, la musica e l’alcol vietati. Non è consentita alcuna opposizione agli editti di HTS. Ai non musulmani e alle donne non è consentito essere presenti nell’organismo rappresentativo. Nelle sue prigioni, l’incarcerazione senza processo e la pratica della tortura erano routine. Ci sono tutte le ragioni per credere che il sistema sviluppato a Idlib sarà ora installato in tutto il paese o almeno in quelle parti del paese che controlla (il 30 per cento della Siria rimane nelle mani delle forze curde siriane). Questa è la forza che, grazie all’impressionante lungimiranza strategica di Erdogan, è rimasta in incubazione per oltre sette anni nella provincia. La decisione di Israele di disarmarlo il più possibile è lungimirante”.



(Traduzione di Giulio Meotti)

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