F3A Green ha già sottoscritto un accordo con Snaitech per la cessione di un’area che comprende anche la pista di ippica della Maura, ma il sindaco ha dichiarato l’interesse del Comune a rilevarla
La zona di città comunemente detta “di San Siro” e oltre è sempre in grado di scaldare gli animi quando si deve procedere a una riqualificazione. Dopo l’ippodromo del Trotto (in corso d’opera) e lo stadio (in via di definizine) tocca alla Maura aprire un altro filone che si annuncia tutt’altro che breve. In ballo c’è un’area di circa 751 mila metri quadrati, il doppio di Parco Sempione come ha sottolineato Beppe Sala, e in una città super compatta è molto, composta dalle due vecchie piste di allenamento dell’ippica, la Maura a nord e la Trenno a sud: entrambe rientrano nel Parco Sud, con i relativi vincoli ambientali (basterebbe guardare una piantina di Milano per chiedersi il perché), ma sulla seconda pesa anche un vincolo monumentale. Titolare dell’area è Snaitech, che ha rifunzionalizzato l’ex pista della Maura creando un nuovo ippodromo del Trotto adibito in estate per concerti. Proprio questo uso sportivo e artistico aveva attirato il Milan che nei mesi scorsi aveva preso in esame la possibilità di costruire un nuovo stadio di proprietà, abbandonandola dopo poco.
Più serie sono le intenzioni di F3A Green, di cui è socia al 50 per cento la società immobiliare Fcma, che ha già sottoscritto un accordo con Snaitech per la cessione dell’intera area. Il piano di riqualificazione è stato affidato a un gruppo composto da professionisti che hanno scommesso sulla progettazione partecipata: in sostanza intendono sottoporre alla cittadinanza le idee da sviluppare accogliendo suggerimenti e richieste di modifiche. Un’operazione di consenso resa necessaria dalla delicatezza dell’operazione che cerca di coniugare sostenibilità economica e rispetto di un’area green tra le più grandi di Milano. Nel merito F3A Green punta sul recupero delle zone verdi che saranno accessibili al pubblico e degli immobili abbandonati, sulla realizzazione di edilizia popolare con annesse strutture per gli studenti senza nuovo consumo di suolo fatta eccezione per la zona del Gallaratese, che non è vincolata, dove è prevista anche la rimozione di una pavimentazione sostituita da corridoi e aree a verde. L’ippodromo del Trotto, infine, resterebbe alla Snaitech.
L’affare, già difficile di suo, potrebbe diventare in salita per via della clamorosa iniziativa del sindaco Sala che, una ventina di giorni fa, ha dichiarato l’interesse del Comune a rilevare la Maura. Poco conta che entro dicembre è fissato l’appuntamento per il rogito tra le parti, Palazzo Marino può esercitare una prelazione sull’acquisto in quanto comprende immobili vincolati come ad esempio le ex scuderie. C’è il rischio, insomma, che salti tutto, da qui la reazione stizzita di F3A Green che ha accusato il Comune di trattamento di sfavore ricordando come l’ex Trotto, pur vincolato, era stato dichiarato edificabile con una semplice determina dirigenziale. Ma il tema più scottante è di carattere finanziario, come spiega Veronica Dini che fa parte del gruppo di progettazione: “L’acquisto della Maura vale 20 milioni ai quali bisogna aggiungerne 50-60 per le manutenzioni: sono soldi pubblici che si potrebbero non spendere se si lascia al privato la possibilità di realizzare lo stesso progetto di riqualificazione”. Parole che non convincono i comitati, da subito sul piede di guerra contro F3A Green, e neppure la politica che si trova per una volta compatta.
Per il forzista Alessandro De Chirico c’è anche un aspetto estetico che rende irricevibile la proposta: “Il gruppo di progettazione è composto da esponenti importanti dell’ambientalismo milanese che in più occasioni si sono comportati come talebani del verde, fa specie che adesso vengano a sostenere un piano edilizio inaccettabile perché prevede il 17 per cento di area edificabile: bisogna invece puntare sui servizi in un quartiere che ne è sguarnito”. Pieno appoggio al sindaco arriva dal Pd Alessandro Giungi: “Congiungere Bosco in Città con la Maura è un’ottima idea, credo che tutta la maggioranza sia concorde”. Più radicale Enrico Fedrighini (gruppo misto) che sostiene esistano le condizioni addirittura per un esproprio e chiede al sindaco di relazionare in Consiglio. Chi invece resta silente è Snaitech, presa in contropiede dalla mossa a sorpresa di Sala non sembra più sicura della cessione a F3A Green, come assicurano alcuni osservatori di questa ennesima e complicata vicenda urbanistica.