Il contrasto fra oriente e occidente ha ispirato Puccini nella creazione di una fra le sue opere più note. Musica complessa, guardata storto e spesso oggetto di censura, in un passato ormai “definitivamente chiuso”
Una chiacchierata con musicisti, interpreti e critici per ognuna delle dodici opere di Giacomo Puccini, nel centenario della morte del compositore. Abbiamo scritto finora di “Manon Lescaut” (31 gennaio), “Gianni Schicchi” (16 febbraio), “La Fanciulla del West” (6 aprile), “Le villi” (23 aprile), “La bohème” (11 giugno), “Edgar” (11 luglio), “Turandot” (29 agosto), “La rondine” (17 settembre), “Il tabarro” (3 ottobre), “Tosca”(21 ottobre).
Quando Puccini scrive Madama Butterfly è all’apice del successo raggiunto con Manon Lescaut, La bohème e Tosca. Un traguardo condiviso dall’editore Giulio Ricordi. Questo spiega il malcontento della casa editrice Sonzogno, sostenitrice tra gli altri di Mascagni e Leoncavallo. E’ parere diffuso che il tremendo fiasco della prima ’sia stato ordito da questi concorrenti’”. A parlare è Guido Salvetti, una delle colonne della musicologia italiana, tra i massimi esperti di opera e attivo anche come divulgatore.
“Il 17 febbraio del 1904 al Teatro alla Scala – continua Salvetti – Butterfly cadde miseramente forse anche per delle debolezze interne: qualche lungaggine, soprattutto nel primo atto, e la percezione dell’eccessiva somiglianza tra Cio Cio-san e Mimì, entrambe giovani, indifese, deboli. L’analogia è più nei libretti che nella musica, che qui si arricchisce di esotismi e sfoggia un’inedita orchestrazione, ricchissima e, nello stesso tempo, leggera e fluida”.
Il compositore lucchese è alla ricerca di qualcosa di nuovo, e questo emerge chiaramente dal suo epistolario dove ritroviamo le ragioni dei ritocchi che apportò negli anni, anche dopo la fortunata seconda versione presentata al Teatro Grande di Brescia. La vicenda sentimentale e tragica si inscrive in una tematica più generale: il contrasto tra oriente e occidente. L’oriente è raffigurato da canzoni giapponesi “autentiche” e dall’inno nazionale del Giappone. L’occidente – secondo la tesi più accreditata – è ben presente fin dal Preludio con l’utilizzo del fugato, la scrittura più razionale ed “efficiente” dell’occidente, di cui è intriso l’americano Pinkerton contrapposto alla delicata autenticità di Cio Cio-san. “Gli studi del direttore d’orchestra e musicologo Mosco Carner lo confermano – continua Salvetti – il fugato rappresenta l’ordine e l’efficienza occidentale, mentre la scala pentafonica e i ritmi cangianti appartengono all’oriente di Butterfly. Questa tematica domina soprattutto il primo atto, e va sfumandosi nei successivi, dove il dramma personale della protagonista prende il sopravvento”.
Sin dall’inizio nel nostro viaggio tra le opere di Puccini, abbiamo chiesto ai nostri interlocutori perché la musica di Puccini sia stata poco eseguita, o addirittura censurata (come nel caso di Claudio Abbado), dai grandi direttori. La mera difficoltà tecnica non regge come spiegazione. Salvetti chiarisce molto bene i termini della questione, riportando un episodio personale: “Quando ho scritto La nascita del Novecento ho dedicato un intero capitolo a Giacomo Puccini. L’amico compositore Giacomo Manzoni mi scrisse una lettera per complimentarsi, salvo poi rimproverarmi di aver dato spazio a un musicista, Puccini, ‘che ha causato il decadimento della musica italiana’. Un giudizio nato dalla considerazione che quel modo di comporre ‘paratonale’ o tonale-modale, perpetuava una scelta di cattivo gusto; un’estetica reazionaria mascherata da novità. Pollini condivideva questa visione, e così Abbado, che non lo ha praticamente mai diretto. Questa convinzione appartiene a un preciso momento della nostra cultura, intriso di entusiasmi, ma anche di intolleranza. Credo che quel momento sia definitivamente chiuso”. Salvetti ci lascia con un consiglio di ascolto: “Una esecuzione di riferimento di Butterfly è quella diretta da Antonio Pappano alla Royal Opera House di Londra con Ermonela Jaho e Marcelo Puente con la regia di Moshe Leiser”. La si trova anche in Dvd, può essere un graditissimo regalo di Natale.