I famosi diritti sindacali di Gaza

L’Usb sciopera contro il “genocidio di Israele”. Ma lo stato ebraico è e uno dei pochi paesi al mondo fondato da pionieri del lavoro e oggi è un faro di diritti sindacali. Le parole della presidente delle comunità ebraiche italiane e un drammatico precedente

La presidente delle comunità ebraiche italiane, Noemi di Segni, si è scagliata contro la decisione del sindacato Usb di annoverare il “genocidio contro il popolo palestinese” tra le ragioni dello sciopero. “Leggiamo attoniti tra le motivazioni dello sciopero e avallate anche dal Tar quella di esprimersi ‘contro il crescente coinvolgimento dell’Italia nei teatri di guerra tanto ad est quanto nel sostegno al genocida governo israeliano’, trasformando così anche questo momento di rivendicazione salariale e sindacale in uno spazio prettamente prestato alla strumentalizzazione politica e alla distorsione che semina odio”, ha detto Di Segni.



Il principale sindacato israeliano, Histadrut, è stato fondato nel 1920, ventotto anni prima che nascesse lo stato di Israele, ventiquattro prima della Cgil, trenta della Cisl e della Uil. Anzi, lo stato ebraico è praticamente uno dei pochi paesi al mondo fondato da pionieri del lavoro, il Labour di David Ben Gurion, e oggi è un faro di diritti sindacali in un arco che va dal Nord Africa all’India e che dei lavoratori fa strame. Di contro, dove sono i diritti dei lavoratori palestinesi a Gaza? E a Ramallah?



Un sindacato normale, che non sia fagocitato dall’odio ideologico e della partigianeria politica, dovrebbe difendere Israele. Ma sembra che, come abbiamo visto in tanti altri contesti, la logica sindacale sia ormai quella dell’antagonismo antioccidentale. Inoltre, i sindacati dovrebbero andarci piano. Forse non lo ricordano, ma a Roma, nel 1982, durante un corteo sindacale, fu gettata una bara di fronte alla sinagoga. Volevano protestare per la campagna israeliana contro i terroristi di Arafat in Libano. Il giorno dopo ci fu l’attentato al Tempio maggiore, con l’uccisione di un bambino ebreo, Stefano Gay Taché. Il primo ebreo ucciso in Italia perché ebreo dal 1945.

Cari sindacati, pensate a come creare lavoro, sulla pace e sulla guerra, dovessimo aver bisogno di voi, ci facciamo sentire noi.

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