Dopo un vertice di maggioranza tra Meloni, Tajani e Salvini si sciolgono alcuni dei nodi di discussione delle ultime settimane. Fondi per l’automotive e Ires premiale per le imprese
Alla fine, dopo tanto litigare, la maggioranza sembra aver trovato una quadra per chiudere la manovra. Decisivo è stato il vertice di maggioranza tenutosi ieri, in cui Giorgia Meloni ha invitato gli alleati Antonio Tajani, Matteo Salvini e Maurizio Lupi a procedere avanti “spediti e senza divisioni”. Nelle ultime settimane, infatti, proprio Tajani e Salvini sulla legge di Bilancio non se l’erano mandate a dire, con diverse frizioni emerse, per esempio, sulla proposta leghista di tagliare il canone Rai, sui cui c’è stato il niet di Forza Italia.
Nell’incontro di ieri s’è deciso che una delle richieste, il taglio dell’Irpef dal 35 al 33 per cento, non potrà avere luogo nella Finanziaria. Questo perché servirebbero un paio di miliardi e dal concordato sarebbe in arrivo solo la metà dei fondi necessari. Per questo l’orientamento del Mef è quello di provare a inserire la misura in uno dei primi decreti del prossimo anno. Ci sarà, invece, l’estensione della flat tax, come chiedeva la Lega di Matteo Salvini: il regime forfettario sarà aperto anche a chi ha redditi da lavoro dipendente o pensione fino a 35 mila euro (oggi il tetto è fissato a 30 mila euro). Per quanto riguarda l’Ires, si starebbe mettendo appunto un sistema per premiare le aziende che investono e che puntano a una maggiore occupazione.
Come chiesto dalle associazioni di categoria, poi, saranno ripristinati parti del fondo automotive che erano scomparsi nella prima scrittura della legge di Bilancio. Un modo per andare in contro a un settore che, con la crisi di Stellantis, vive un periodo piuttosto turbolento anche nel nostro paese. Modifiche saranno apportate anche al pacchetto di incentivi Transizione 5.0, in modo da semplificare l’accesso alle risorse da parte delle aziende, come chiedeva anche una parte delle opposizioni. Mentre ci sarà uno sblocco delle assunzioni per il turn-over per il personale del comparto sicurezza e per i dipendenti degli enti locali.
Il testo per la sua approvazione finale approderà alla Camera il 16 dicembre. L’ok definitivo deve arrivare entro il 31 dicembre.