Il decreto interministeriale di Salvini e Piantedosi “viola la privacy dei clienti e danneggia il nostro settore”, dice Leonardo Giammarino, rappresentante degli Ncc di Federnoleggio e Confesercenti. Si va verso uno sciopero il 12 dicembre: “Sarà un caos per il Giubileo”
“Se le cose restano così, a gennaio noi siamo finiti: non riusciremo più a lavorare. Per questo il 12 dicembre scenderemo in tutte le piazze d’Italia”. Lo dice al Foglio Leonardo Giammarino, rappresentante del servizio di Noleggio con conducente (Ncc) di Federnoleggio e Confesercenti, commentando il decreto interministeriale firmato il 26 ottobre scorso da Matteo Salvini e Matteo Piantedosi, ministri dei Trasporti e dell’Interno. Lo sciopero sarà a oltranza, ovvero fino a quando il governo non modificherà il nuovo decreto: “Chiediamo un nuovo tavolo per la riforma totale di una legge vecchissima che risale al 1992”.
La normativa entrerà in vigore a gennaio e prevede in particolare per gli Ncc un nuovo strumento: il foglio di servizio elettronico. Per ogni corsa, l’autista dovrà riportare gli estremi del conducente e del cliente, la targa del veicolo e i dati relativi alla partenza e all’arrivo (luogo, data e chilometri) su una piattaforma digitale. “Questo significa che saremo costretti a mettere i dati di un cliente su un database, dove resteranno per chissà quanti anni, gestito non si sa da chi, se dal ministero o da un ente terzo, E’ una violazione della privacy”, accusa Giammarino, che se la prende con quello che lui ritiene l’ideatore del foglio di servizio elettronico: l’avvocato Marco Giustiniani che dal 2014, e per alcuni anni, è stato nel consiglio direttivo di associazione Tutela legale taxi, un’associazione costituita da diverse sigle sindacali al fine di poter meglio difendere in modo unitario gli interessi di tutti i tassisti. Giustiniani è oggi il consulente al ministero dei Trasporti, senza stipendio, del viceministro Edoardo Rixi, fedelissimo di Matteo Salvini che si occupa del trasporto pubblico da anni.
Giammarino si scaglia anche contro l’altra novità del decreto, l’obbligo di fare una pausa di venti minuti tra una corsa e l’altra: “Ma qual è il senso, se non favorire i taxi?”. Ciò che le associazioni di categoria chiedono è che vengano accolte le istanze che i rappresentanti stanno portando avanti da otto mesi. Il timore è che con le regole attuali basti scrivere male un dato nel foglio di servizio elettronico per incorrere in una sanzione penale, perché si tratterebbe di “dichiarazione mendace”, secondo l’articolo 445 del Codice penale. “A un certo punto, chi fa questo mestiere si chiederà se vale la pena rischiare tutto questo e lascerà perdere. E i clienti dove andranno? Dai tassisti”, sostiene Giammarino.
Dal canto suo, il ministro Salvini rivendica di aver operato senza preferenze: “Penso che sia i tassisti che gli Ncc siano gran lavoratori e noi vogliamo garantirgli di poter esercitare la professione con serenità combattendo l’abusivismo”, ha detto in un videomessaggio pubblicato sui suoi canali social. “Se il ministro fa questa affermazione mente sapendo di mentire perché non ci sono abusivi tra gli Ncc: ci sono autorizzazioni, licenze comunali e normative a cui dobbiamo sottostare”, replica Giammarino, che aggiunge: “Dove sta l’abusivismo che lui decanta tanto? Questa è una repressione diretta ed è una manovra studiata scientificamente per distruggere il nostro settore”. Così, la risposta del settore sarà lo sciopero: “Sarà un caos per il Giubileo, per le ambasciate, ma anche per il governo e i parlamentari: siamo noi che diamo le macchine alla Camera dei deputati, mica si muovono in taxi. Chi vuole venire allo sciopero è il benvenuto, ma oramai nessuno si mette contro la lobby dei tassisti”.
Intanto il governatore della Calabria Roberto Occhiuto ha già fatto ricorso alla Corte costituzionale perché ritiene che il decreto sul foglio di servizio elettronico violi le prerogative regionali in materia di regolamentazione dei Ncc.