I contatti sui negoziati fra Zelensky e Trump prima della nuova Amministrazione

La priorità per il presidente ucraino è di stabilire rapporti personali con l’enturage del tycoon perché è vero che tra i due non ci sono conflitti, ma non c’è nemmeno un contatto diretto o un’amicizia solida

Il popolare intervistatore americano Lex Fridman ha annunciato il 30 novembre di voler registrare un podcast di tre ore con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Verrò a Kyiv per questo. Facciamolo”, ha scritto Fridman sul X, dove ha 4 milioni di follower. Il giorno stesso ha ricevuto una risposta positiva da Zelensky: “Accordo fatto. Ci vediamo a Kyiv”, ha risposto. A settembre, Fridman aveva ospitato nel suo studio Donald Trump, allora candidato alla presidenza degli Stati Uniti, e aveva pubblicato l’intervista sul suo canale YouTube. In precedenza, aveva intervistato l’ex giornalista di Fox News Tucker Carlson e il miliardario Elon Musk. Dopo la vittoria di Trump alle elezioni, il team di Zelensky ha intensificato i contatti con il pubblico che sostiene il nuovo presidente eletto, cercando di stabilire relazioni con la futura Amministrazione della Casa Bianca prima che Trump presti giuramento. A tal fine, i metodi di comunicazione sono formali e informali. Ad esempio, dopo i mille giorni dell’invasione russa in Ucraina, Zelensky ha concesso un’intervista a Fox News, recandosi al fronte con il giornalista Trey Yingst. Nel 2024, Zelensky ha concesso quattro interviste a Fox News, ha confermato l’ufficio stampa del presidente ucraino al Foglio.

Dal 2019, anno in cui è stato eletto presidente, il team di Zelensky ha cercato nuovi modi di comunicare, utilizzando non solo i media tradizionali. Un esempio sono i suoi video messaggi quotidiani. “Esistono molte persone che non si raggiungono con le comunicazioni ufficiali”, ha spiegato recentemente Dmytro Litvin, speechwriter del presidente, in un’intervista a Liga.net. “Le nuove generazioni non cercano contenuti su Google, ma direttamente su YouTube o TikTok”, ha detto. Per questo un’intervista a un influencer americano è perfettamente in linea con lo stile del presidente ucraino. Anche la Russia non è inattiva sul fronte dei rapporti con gli americani vicini a Trump. Dopo aver ricevuto la conferma da Zelensky, Fridman ha dichiarato di voler intervistare anche Vladimir Putin, annunciando la sua disponibilità a recarsi a Mosca. Nel frattempo, ieri Tucker Carlson ha pubblicato su X un’intervista con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.

Oltre alla dimensione mediatica, l’Ucraina sta cercando di stabilire contatti diretti con le persone che influenzeranno i futuri negoziati tra Stati Uniti, Russia e Ucraina. Andriy Yermak, capo dell’Ufficio del presidente ucraino, ha effettuato una visita di lavoro a Washington, New York e Florida tra il 4 e il 5 dicembre. Secondo la Cnn, a Washington Yermak ha incontrato il futuro vicepresidente J. D. Vance e il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Mike Waltz, informandoli sulla situazione sul campo di battaglia. “Non appena nella futura Amministrazione di Trump sono stati identificati i responsabili per i negoziati sul termine della guerra, i rappresentanti autorizzati del presidente Zelensky si sono recati negli Stati Uniti”, dice al Foglio il politologo Volodymyr Fesenko. Secondo Fesenko la visita aveva tre obiettivi: presentare Yermak agli americani come coordinatore del processo negoziale per l’Ucraina, delineare la posizione ucraina e sondare quella di Trump su questioni chiave dei negoziati. Tuttavia, per ora si tratta solo di un primo incontro conoscitivo. Fesenko ritiene possibile che durante la visita della delegazione ucraina negli Stati Uniti si sia discusso anche di un incontro personale tra Zelensky e Trump.

Oggi Trump sarà a Parigi per incontrare il presidente francese Emmanuel Macron. Il nuovo presidente eletto degli Stati Uniti parteciperà all’inaugurazione della cattedrale di Notre-Dame, restaurata dopo l’incendio. Alla cerimonia ufficiale sono invitati circa 50 leader politici. E’ probabile che Trump e Macron discutano non solo della cattedrale, ma anche della questione ucraina e di come costringere la Russia alla pace, ipotizza Fesenko. E’ attesa la presenza a Parigi anche del presidente Zelensky, e non si esclude che in Francia possa avvenire un incontro fra Trump e Zelensky. Secondo Oleksandr Kraev, direttore del programma “Nord America” presso il centro analitico Prism UA, la priorità per l’Ucraina nel prossimo mese sarà stabilire contatti personali con la futura Amministrazione. Trump non ha ancora assunto ufficialmente l’incarico, ma è importante ricordare che sia in politica che negli affari preferisce risolvere i problemi attraverso relazioni bilaterali. Tra lui e Zelensky non ci sono conflitti, ma nemmeno un contatto diretto o un’amicizia solida. “La cosa più importante ora è costruire una connessione personale con Trump”, conclude Kraev.

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