Il presidente russo ha schierato nella regione alcune delle sue “migliori unità”, sta lanciando modelli sempre più avanzati e addestrando nuovi soldati per affinare le loro tecniche
Nella regione di Kherson non c’è ucraino che non conosca almeno una persona che sia rimasta uccisa, ferita o sia sopravvissuta a un attacco di droni russi. E’ dalla fine luglio che in questa zona ha preso piede una nuova ma ormai quotidiana tattica dell’esercito del Cremlino: inseguire i civili ucraini con piccoli droni commerciali costringendoli a vivere in un clima di incessante terrore. L’obiettivo di Mosca è costringere la popolazione ad abbandonare la sponda occidentale del fiume Dnipro, che divide Kherson e funge da linea del fronte, per facilitare l’occupazione russa. In soli quattro mesi si sono verificati oltre 9.500 attacchi di questo tipo, 37 persone sono state uccise mentre centinaia sono rimaste ferite, e gli ucraini di Kherson stanno imparando a convivere in questa nuova normalità sacrificando tutto: i bersagli preferiti dai soldati russi sono i luoghi più vulnerabili ma indispensabili ai cittadini, come i mercati affollati, le stazioni di servizio, i bar, gli uffici postali, i centri di assistenza umanitaria.
“Immaginate cosa fa a una persona, l’impatto psicologico” di sentirsi sempre un obiettivo che può esplodere da un momento all’altro, ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale di Kherson, Oleksandr Prokudin, al Financial Times. Secondo Prokudin Putin sta usando i civili di Kherson come “terreno di prova” per allenare i suoi soldati a colpire. E’ per questo che ha schierato qui alcune delle sue “migliori unità di droni”, sta lanciando modelli sempre più avanzati e addestrando nuovi soldati per affinare le loro tecniche. I droni, la cui vista in cielo ormai per la popolazione è paragonabile a quella degli uccelli, volano a bassa quota e sono velocissimi, difficili da abbattere, e quando volano lasciano cadere delle piccole mine antiuomo che esplodono se ci si passa sopra: le spargono ovunque, nelle strade, nei parchi, nelle piazze. Ma i loro bersagli preferiti sono i veicoli militari, le ambulanze, le auto della polizia, i camion dei pompieri e i convogli umanitari, e il risultato è che il numero di abitanti dall’invasione russa, è sceso dal milione a 158.000.