La recensione del libro di Rainer Zitelmann edito da Liberilibri, 444 pp., 20 euro
L’Autore è uno storico e sociologo tedesco che il lettore italiano conosce già da qualche anno. Diversi suoi libri sono stati tradotti: da una ricerca su Hitler uscita per Laterza ormai trent’anni fa, ad altri più recenti editi dall’Istituto Bruno Leoni (La forza del capitalismo, Ricchi! Borghesi! Ancora pochi mesi!, Elogio del capitalismo. Dieci miti da sfatare). Questo volume dalla pregevole copertina è il frutto di un viaggio che Zitelmann ha condotto visitando trenta paesi tra l’aprile del 2022 e l’agosto del 2024. L’obiettivo dichiarato è capire lo stato in cui versa la libertà economica nei quattro continenti visti.
Viaggiando per tenere conferenze e presentare i suoi libri, Zitelmann ha avuto modo di parlare con molte persone scoprendo, per esempio, quanto la libertà sia ora apprezzata in paesi che fino a non moltissimi anni fa erano affetti dal morbo del socialismo reale. La Polonia, uno dei paesi che ha più volte visitato, si contraddistingue per una diffusa sensibilità per la libertà economica. Una strada che, riporta lo storico, è stata aperta negli anni Novanta dalla terapia d’urto delle riforme pro mercato volute dall’economista Leszek Balcerowicz. Un sentiero non certo privo di ostacoli, dopo una storia decennale di fallimenti economici dovuti all’economia pianificata. Ecco la prima lezione che si può trarre: prima che il farmaco liberale faccia effetto, e i fatti dimostrano che esso tende a guarire dalla febbre, è necessario del tempo. Ed è proprio quel che Zitelmann riscontra anche in Argentina, con l’attuale amministrazione Milei: la terapia d’urto funziona, ma i decenni di peronismo non si possono eliminare con la bacchetta magica.
Un secondo dato da tenere a mente, per l’Autore, è che ha poco senso valutare la libertà di un paese secondo un principio assoluto di “capitalismo puro”. Ciò che va fatto, piuttosto, è di comparare la situazione di diverse realtà per vedere le differenze. Del resto, va notato come gli Stati Uniti, considerati con la Svizzera la terra d’elezione del capitalismo, soffrano da tempo di burocratismo ed eccesso di regolamentazione. Interessante, infine, una notazione fatta da Zitelmann. Molti contesti che hanno conosciuto la prosperità grazie alla libertà, come il Cile o la Gran Bretagna, vedono ora lo svilupparsi interno di sentimenti anticapitalistici. Ciò significa che l’ideologia offusca la realtà, ma pure che dopo un po’ di tempo le persone tendono a dimenticare le precondizioni della ricchezza.
Rainer Zitelmann
Il viaggio della libertà
Liberilibri, 444 pp., 20 euro