La presidente del Consiglio si tiene il coordinamento delle politiche per il sud e affida al nuovo ministro affari europei, coesione territoriale e Pnrr
Un consiglio dei ministri lampo, durato pochi minuti. Il primo per il neo ministro Tommaso Foti, che ieri ha giurato davanti al presidente della Repubblica prendendo il posto di Raffaele Fitto, vicepresidente dell’appena insediata Commissione von der Leyen bis. Così, ventiquattro ore dopo il giuramento, fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che Foti non prenderà in mano l’intero bacino di competenze di Fitto: la premier Meloni, infatti, terrà per sé il coordinamento delle politiche per il sud, lasciando al ministro le deleghe relative agli affari europei, alla coesione territoriale e al Pnrr.
La premier “ha avviato, da subito, una ricognizione all’interno del governo in merito a quanto già realizzato per rafforzare lo sviluppo del Mezzogiorno, ai programmi in atto e alle proposte ancora da implementare, in particolare su incentivi, infrastrutture e investimenti”, dicono le stesse fonti di governo, che ricordano come la crescita del sud sia stata nel 2023 “locomotiva d’Italia, con pil e occupazione in crescita sopra la media nazionale e un forte impulso alle esportazioni”.